Sono ormai chiare per tutti le conseguenze del fumo di prima, di seconda e anche di terza mano sulla salute. Ma i fondamentalisti anti-tabacco non hanno limiti nella loro missione di demonizzazione del fumo, secondo loro causa di tutti i mali, persino dei problemi psicologici dei bambini esposti in utero e dopo la nascita al fumo.
È quello che affermano due studi pubblicati sul numero in uscita della rivista scientifica Pediatrics.
Il primo, che ha arruolato oltre 7000 famiglie, ha evidenziato un’associazione tra fumo materno durante la gravidanza e problemi comportamentali, come aggressività, prepotenza, tendenza all’inganno e alla menzogna, disubbidienza, bullismo, trasgressione delle regole, nei bambini a 4 anni.
Il secondo studio, su quasi 7000 bambini, ha rilevato “una chiara associazione” tra esposizione a fumo paterno dal padre e peso eccessivo misurato attraverso l’indice di massa corporea.
Trovo stupefacente questa prospettiva, sempre più diffusa, per cui tutto passa attraverso la chimica mentre si trascura del tutto o quasi l’influenza dell’aspetto psicologico e relazionale. Non si rischia una deresponsabilizzazione se ci viene detto che tutto dipende da qualcosa al di fuori di noi? Persino il comportamento dei nostri figli?