Durante i bei tempi passati, quando le banche centrali non manipolavano i mercati mondiali, il rame era un indicatore importante dell'andamento dell'economia mondiale.
Se i prezzi del rame si riprendevano, era un segnale che l'economia era sulla strada della ripresa, viceversa quando i prezzi scendevano.
Ma la storia è cambiata. La più importante banca centrale del mondo, la Federal Reserve americana (FED), ha messo a punto la sua più potente arma di distruzione di massa: il cosiddetto Quantitative Easing, cioè la creazione e l'iniezione di moneta nel sistema finanziario ed economico. Con una politica orientata al mantenimento di tassi di interesse molto bassi, ha favorito i guadagni a breve termine, premiando gli speculatori e punendo i risparmiatori.
In passato, i mercati finanziari seguivano approssimativamente il trend dei prezzi del rame, al contrario di quanto avviene oggi, con i prezzi del rame che sprofondano e i mercati finanziari che brindano ai nuovi massimi raggiunti
Il rame ha mandato diversi segnali che il fondo è ormai vicino e alcuni indicatori tecnici suggeriscono una divergenza positivaMa cosa succederà quando il rame toccherà il fondo e invertirà la sua tendenza? I mercati finanziari continueranno a divergere?
Secondo gli esperti questo momento non dovrebbe essere troppo lontano, dal momento che il rame ha mandato diversi segnali che il fondo è ormai vicino e, anche se il trend non è ancora rialzista, alcuni indicatori tecnici suggeriscono una divergenza positiva. Qualcosa che potrebbe essere interpretato come l'inizio di un rialzo.
I fattori che potrebbero essere alla base di un'inversione di tendenza del metallo rosso sono soprattutto nell'offerta, che si prospetta in diminuzione. Diverse miniere del Nord America sono in procinto di sospendere la produzione di rame, così come Glencore che fermerà i propri impianti nella Repubblica Democratica del Congo e nello Zambia per 18 mesi. La Codelco, il principale produttore mondiale di rame, ha bloccato tutti i suoi nuovi progetti di espansione.
Al contrario, i guai della Cina, che rappresenta circa il 45% della domanda totale di rame, potrebbero minare le velleità di ripresa. Tuttavia, la Cina ha pur sempre importato 350.000 tonnellate di rame, in crescita del 4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
In questo contesto, gli analisti hanno opinioni molto divergenti tra loro ("Dove andranno i prezzi del rame? Gli esperti restano divisi") e ciò potrebbe essere un buon segno: quando gli esperti brancolano nel buio il mercato sta covando una sorta di inversione di tendenza.
Ma attenzione, la tendenza del rame non è ancora cambiata. Tuttavia, la storia dimostra che quando un bene è a buon mercato e il mercato è ribassista, allora è molto vicino il miglior momento per comprare.
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