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Il Funerale: l’Intelligente Comicità sopra il Dolore

Creato il 12 aprile 2012 da Dietrolequinte @DlqMagazine
Postato il aprile 12, 2012 | TEATRO | Autore: Marascio Manuela

Il Funerale: l’Intelligente Comicità sopra il DoloreParodiare la morte senza ridicolizzarla troppo, mantenendo inalterato il pesante dolore che questa porta con sé: sembra impossibile, a teatro, ottenere il duplice effetto di comicità e dramma, quando si sceglie di affrontare un argomento giudicato “tabù”, ma Olivia Manescalchi ha dimostrato con intelligenza di poterci riuscire. Il funerale, lavoro che ha costruito con l’Associazione 114, fondata nel 1997 con Lorenzo Fontana e Giancarlo Judica Cordiglia, entrambi presenti nel cast, ha raggiunto l’obiettivo di superare «quel finto e borghese rispetto della morte che ci allontana in realtà dalla visione naturale, biologica del morire, molto più sana e filosofica». Vengono eliminate parole vuote come “scomparsa”, “perdita” o frasi idiomatiche quali “è venuto a mancare”; persino le rituali condoglianze assumono la freddezza di un gesto dovuto che si perde nella sua stessa inutilità. Perché è proprio il rito a essere manipolato con sarcasmo, in questo spettacolo: tutto viene caricato fino all’eccesso, certo, ma è inevitabile riconoscere la sfacciata realtà al di sotto dell’impalcatura fantastica dei personaggi. Un evento così naturale e inaspettato come la morte di un anziano padre di famiglia genera un senso di impotenza e di inadeguatezza nei tre figli, che dovrebbe prendere in mano la situazione: sono troppe le cose a cui pensare e il tempo a disposizione è poco, pochissimo. Si crea una netta sfasatura tra il tempo della società, che non ammette tregue o indugi, e quello privato, familiare, che, al contrario, richiederebbe una dilatazione per dare spazio alla riflessione e alla sofferenza. All’interno di un cerchio ormai privo del suo centro, irrompono estranei che invadono senza il minimo riguardo un’intimità difficile da riconquistare: l’impiegato delle pompe funebri, che decanta le migliori qualità delle bare in offerta come fosse un agente immobiliare; il medico, bionda stangona frettolosa che assume il duplice ruolo di medico di base e medico legale, e che nemmeno si sogna di dare un’occhiata al cadavere; il prete, rigoroso inquisitore alla ricerca di tracce di peccato.

Il Funerale: l’Intelligente Comicità sopra il Dolore

Le interazioni fra i familiari del defunto e questi intrusi generano quadretti grotteschi che volutamente inducono al riso, ma l’atmosfera cambia radicalmente quando la casa rimane vuota, buia e silenziosa, e i pensieri possono fuoriuscire dalle menti oppresse e affaticate per il trambusto precedente. L’isteria lascia il posto alla commozione, i ricordi si accavallano: le due donne ridiventano bambine, sprofondando in un mondo antico di ingenua tenerezza. Poi, il ritmo cambia nuovamente, si fa più teso: l’arrivo del fratello dà avvio a battibecchi pungenti, che fanno emergere un aspetto rimosso di quell’infanzia apparentemente idilliaca: la competizione, la lotta per la supremazia, la tenacia nel tentare di dimostrare continuamente al padre il proprio valore, fino alla resa. Ma la morte, spesso, va incontro a certe fratture, risanandole: e un funerale può diventare l’occasione per riconciliarsi, ricreando una famiglia, al di là di ogni finto e meccanico rituale. Questo è il messaggio finale; il gesto della figlia, poi, che con le proprie forze getta la terra sopra la bara, è uno schiaffo orgoglioso a ogni forma di convenzionalità, purtroppo di prassi e difficilmente negoziabile nella vita reale.

Per le immagini si ringrazia il Teatro Stabile di Torino

Il Funerale: l’Intelligente Comicità sopra il Dolore

Il funerale

di Olivia Manescalchi

Regia: Olivia Manescalchi, Giancarlo Judica Cordiglia – Luci: Alberto GiolittiCostumi: Stefania di Nardo – Sartoria Donne di Facili Costumi

con Roberto Accornero, Lorenzo Fontana, Giancarlo Judica Cordiglia, Olivia Manescalchi, Elena Russo Arman, Valentina Virando

e con Luigi Valentini nella parte del morto

Produzione: Associazione 114 / Associazione Baretti

Torino, Teatro Gobetti, dal 10 al 15 aprile 2012



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