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IL FUOCO DELLA VENDETTA (Out of the Furnace)

Creato il 24 agosto 2014 da Ussy77 @xunpugnodifilm

il-fuoco-della-vendettaL’altra America è uno stereotipo di genere

Pellicola cupa e dolorosa, Il fuoco della vendetta è l’ennesima vicenda che mostra “l’altra America”, fatta di disperazione e caratterizzata da un presente disastroso e da un futuro incerto.

Russell Baze è un onesto lavoratore, ama la fidanzata Lena ed è legatissimo ai familiari. Il padre è malato, mentre Rodney (fratello minore) è un reduce dell’Iraq, un eterno disoccupato animato da un sentimento di morte che lo porta a cercare costantemente lo scontro.

Sicuramente Il fuoco della vendetta non si può definire un film non riuscito. È malinconicamente trascinante, è cupo e straziante e mette in primo piano un’intensa atmosfera ricreata da un abile gioco di luci. Tuttavia si ha l’impressione che sia la solita minestra; una pellicola che (nuovamente) mostra il lato sporco della luccicante medaglia statunitense, nella quale i caratteri sono riconoscibili e parecchio stereotipati. Da una parte c’è l’onesto lavoratore e bravo ragazzo in cerca di catarsi, dopo essere incappato in uno sfortunato incidente (personaggio interpretato da Christian Bale), mentre dall’altra parte si trova il fratello minore militare, che ha visto troppi orrori, che stenta a sbarcare il lunario e che si fa invischiare in un losco giro di affari. A fargli da contorno un villain spietato e senza scrupoli, dal grilletto facile e dalla rabbia insorgente. E mentre la vicenda scivola via immersa in una profonda malinconia di sottofondo, il regista Scott Cooper si diverte a giocare con le luci e le ombre della periferia statunitense, che ostenta sullo sfondo una calda e minacciosa fornace (immortalata in ralenti sensazionalisti).

Il fuoco della vendetta è un film stereotipato, nello sviluppo e nei personaggi, si prende tutto il tempo possibile per permettere allo spettatore seduto in sala di affezionarsi ai caratteri, per poi lasciarlo indifeso (fendente dopo fendente) in un clima doloroso, fatto di polvere, fango e incertezza. Eppure nonostante la sensazione di già visto, di già assaporato, che pervade la pellicola, Il fuoco della vendetta si rivela un prodotto riuscito, che olia in modo invitante tutte le rotelle a sua disposizione, perché c’è un cast che fa la differenza, che invoglia la visione. Le interpretazioni degli attori infatti innalzano di almeno una spanna la qualità de Il fuoco della vendetta. Bale è magnetico, Casey Affleck è coinvolgente e convincente, Harrelson è perfettamente calato nella parte e Dafoe è viscidamente mimetico. Anche i personaggi di contorno (affidati a attori di un certo calibro: Zoe Saldana, Forest Whitaker e Sam Shepard) riescono a entrare alla perfezione all’interno dell’invitante calderone che è Il fuoco della vendetta, un film dalla cultura e dalla visione nichilista, ma che fatica a distinguersi per originalità di narrazione e messinscena.

Uscita al cinema: 27 agosto 2014

Voto: **1/2


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