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Il furto legalizzato dei contributi

Creato il 08 gennaio 2014 da Mir Gorizia @Ettore_Ribaudo

Il furto legalizzato dei contributi versati ma insufficienti per la pensione coinvolge milioni di persone le quali hanno versato migliaia di euro in contributi ma non potendo raggiungere il livello minimo di contribuzione, vedranno andare letteralmente in fumo i contributi versati.
L’alternativa, se non si vogliono perdere i contributi versati, è la ricongiunzione dei contributi da enti diversi, quando possibile, che spesso rappresenta un versamento molto oneroso che può costare anche tra i 100 ed i 200 mila euro. L’alternativa alla ricongiunzione è perdere parte dei contributi, scegliendo di mantenere la pensione dall’ente in cui si gode della posizione più favorevole.
Non dimentichiamoci che grazie alle scelte scellerate di  questi ultimi due governi i suicidi sono stati all’ordine del giorno e dall’inizio del 2014 sono stati  18.
Si tratta di uno scenario davvero allarmante che rappresenta le drammatiche difficoltà legate alla crisi economica in cui versa il nostro Paese e che richiede un intervento immediato da parte delle Istituzioni. Nei primi dieci mesi del 2013 sono cresciuti inoltre i casi di suicidio tra i disoccupati: sono già 46 i suicidi tra i senza lavoro contro i 28 registrati nell’intero 2012. Le classi di età 45-54 anni e 55-64 anni risultano le più esposte, con 38 i casi di suicidio per ciascuna delle due.
  A seguire, il numero più elevato di suicidi si rileva tra i 35-44 enni, con 28 episodi. I dati sottolineano le gravi difficoltà di un segmento della popolazione, quello dai 45 ai 64 anni, che raccoglie soprattutto imprenditori e artigiani maggiormente esposti alle difficoltà e all’attuale andamento negativo del mercato. Non dimentichiamo che in questa fascia ritroviamo anche gli esodati, disoccupati over 50 senza pensione.
Per rimediare a questa situazione drammatica, e in attesa di una riforma complessiva e finalmente equa delle pensioni, chiediamo che sia riconosciuto ai lavoratori il diritto alla restituzione dei contributi previdenziali versati che non abbiano dato luogo alla maturazione della corrispondente pensione.
Se il lavoratore nel frattempo è morto senza avere maturato la pensione, i contributi pensionistici versati andranno al parente più prossimo.


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