Il fuscello e la trave

Da Loredana V. @lorysmart

A Venezia in un certo senso ha vinto il buon senso. Il film “Cose dell’altro mondo” dove si ipotizza la sparizione di tutti gli extracomunitari impiegati nelle attività produttive nelle province venete, è rimasto pressocché inascoltato, dopo aver riscosso un mare di critiche. Secondo le ACLI ed i vari osservatori sul problema dell’integrazione degli immigrati, il Veneto in effetti è al primo posto per l’inserimento, alla faccia di quanto viene espresso nel film. Il regista Francesco Patierno, che ha svicolato, dicendo che il suo era un intento “ironico” (?), farebbe meglio ad interessarsi della sua regione.

Tanto per riportare fatti recenti, di questi ultimi giorni, ci sono medici che rilasciavano ricette a pazienti che, al momento, risultavano ultracentenari e non so quante vetture, tra le quali autobus di linea e scuolabus, che circolavano privi della necessaria copertura assicurativa (e tralascio la monnezza…).

Troppo comodo fare le pulci agli altri e non accorgersi della rogna sulla propria pelle!



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