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Il futuro della lettura?

Creato il 16 aprile 2012 da Mcnab75

Il futuro della lettura?

Con la progressiva e inarrestabile diffusione degli ebook – alternativi e NON sostitutivi dei libri classici – si fa un gran parlare del futuro dell’editoria e degli scrittori.
Una cosa su cui ci si interroga un po’ meno è il futuro della lettura.
No, non sto parlando di come cambieranno le abitudini dei lettori: Kindle o cartaceo, si tratta pur sempre di storie o di saggi. Semmai ci si godrà la bella sensazione di portarsi dietro un’intera biblioteca in un cosino che sta comodamente nella tasca di un giubbino.
Ma in realtà volevo discutere di un altro aspetto ancora del futuro dei lettori.
L’offerta, complice gli autoprodotti, gli ebook, il print on demand e altri fattori ancora, sta aumentando esponenzialmente. Ci sono sempre più romanzi/racconti/saggi (etc etc) a disposizione di tutti, a prezzi spesso risibili. Basta fare un giro sul Kindle Store o su altri portali di questo genere per scoprire decine, se non centinaia, di titoli disponibili per ogni filone o sottofilone. Un esempio pratico: questo è il risultato ottenuto digitando la parola “zombie” su Amazon.com. Ci sono più o meno 3.088 titoli, tra libri ed ebook, che parlano di tali mostri.

Non mi interessa commentare la qualità media di questi romanzi (mi spiace dirlo ma spesso sono proprio gli autoprodotti improvvisati ad abbassarla), bensì focalizzerei l’attenzione proprio sui numeri. Tremilaottantotto libri – cartacei e digitali – disponibili in lingua inglese. Quelli in lingua italiana sono meno, ma in proporzione col numero dei nostri lettori sono pur sempre tantissimi.
Non dimentichiamo un altro fattore di rilevanza primaria: la lettura (specialmente nel nostro paese) è una “passione” che subisce cali lievi ma costanti, di anno in anno. Il 2011 non è andato diversamente e il 2012, con la Crisi ancora in ballo, non fa presagire nulla di buono.
A questo punto cosa si può prevedere? Che la lettura si frammenterà. 

Il futuro della lettura?

I bestsellers rimarranno tali, gli autori più venduti al mondo saranno più o meno gli stessi, con l’aggiunta di qualche nome extra ogni anno. Si tratterà più che altro di scrittori abili a seguire il mainstream o le mode del momento (vedi i vari vampiri etc etc). Senza dimenticare un lato della faccenda che alcuni cosiddetti esperti di settore continuano a ignorare: la spendibilità dell’immagine pubblica degli scrittori di bestseller. Personaggi prima ancora che artisti.

Dietro di loro verrà una massa enorme e indistinta (o quasi) di scrittori di nicchia. Certo, potranno essere nicchie più o meno grandi, con un seguito che varierà dall’abbondante all’esiguo. I lettori forti, per contro, saranno di meno, ma molto più esigenti e preparati. Pretenderanno un rapporto attivo con gli autori che seguono, rapporto che spesso e volentieri sconfinerà nell’ergersi a critici saccenti e improvvisati. Altri invece verranno tentati a loro volta dall’esperienza di pubblicare un romanzo, cosa che con la scontata affermazione degli ebook diverrà molto semplice.
Quindi i rapporti tra lettori e scrittori diventerà sempre più ristretto. Forse finirà con il nascere di tante micro-comunità di appassionati, raggruppati sotto tanti piccoli sottofiloni letterari. I fans dello steampunk, quelli delle zombie apocalypse, quelli delle fan fiction, quelle dell’urban fantasy etc etc. Comunità spesso autoreferenziali, ma con possibili rapporti tra gruppi di interesse attigui.
A parer mio questo è uno scenario plausibile nell’ottica dei 5-10 anni. Si tratta di un bene o di un male? Chi lo sa.
Ovviamente la figura che più dovrà cambiare sarà quella dello scrittore. Non più artisti chiusi nelle loro torri d’avorio, lontani dal mondo e dai mortali, bensì social writers, attivi su blog, Twitter, Facebook etc etc. Abili a farsi promozione, forse ancor più che a scrivere. Cosa che già succede negli States e che in Italia qualcuno fatica a capire. “Diamine, io sono un intellettuale! Non mi mischio con i plebei!“ 

Il futuro della lettura?

Ma cambierà anche il mondo dei lettori. Sta già cambiando. Stiamo diminuendo di numero ma ci stiamo facendo più consapevoli, più affamati. Più saccenti, a volte. Più maniacali, in alcuni casi.
Poco sopra ho scritto che a molti lettori verrà la tentazione di scrivere. Aggiungo qui che a molti scrittori, soprattutto a quelli per passione, tornerà la voglia di ridiventare soltanto lettori.


Filed under: libri, riflessioni, scrittura

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