Ciaccia: “Sarà riformato il Codice della Navigazione”
A 70 anni dalla sua stesura il Codice della Navigazione sarà adeguato con procedure più flessibili, meno burocratiche e più aderenti alle normative internazionali, soprattutto per quanto riguarda il trasporto passeggeri. L’impegno per una riforma della parte marittima del Codice, così come è già stato fatto per quella aerea, arriva dal vice ministro alle Infrastrutture e Trasporti Mario Ciaccia nel corso del convegno “La rilevanza delle crociere nel settore del trasporto e del turismo”, organizzato dalla cattedra di Diritto della navigazione dell’Università di Roma Tor Vergata e dalla “Rivista del Diritto della Navigazione”.
Nel ricordare l’importanza di un settore che, pure come ha sottolineato Ciaccia, mancando di una “visione di sistema” contribuisce con 4,5 miliardi di euro all’economia italiana, Manfredi Lefebvre d’Ovidio, Presidente ECC – European Cruise Council ha sottolineato la necessità di un dialogo sempre più intenso tra il settore e le istituzioni in materia ambientale e di sicurezza, così come l’esigenza di una cooperazione in tema di politica portuale.
Temi ripresi da Paolo d’Amico, presidente Confitarma, che ha illustrato la collaborazione tra l’associazione degli armatori e Costa Crociere per l’avvio del sistema “High Tech Safety Monitoring System” che consente alla compagnia di monitorare in tempo reale la rotta di tutte le navi della flotta, nonché procedure sul ponte di comando che rendano ogni decisione più collegiale. “L’introduzione di questo nuovo approccio nella gestione collegiale del ponte di comando – ha affermato – è stata oggetto di incontri tra Costa Crociere e il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto con lo scopo di assicurare l’effettivo incremento dei già elevati standard di sicurezza della navigazione”.
Tra gli intervenuti anche Roberto Cazzullo, Chief Operating Officer del Rina, che ha ricordato come le normative internazionali, nate dopo l’incidente del Titanic, si sono evolute di pari passo con gli sviluppi tecnologici portando ad un miglioramento continuo della sicurezza della navigazione e protezione dell’ambiente. “Le statistiche dimostrano che oggi il livello di rischio delle navi da crociera è di 1 fatality ogni 5 milioni di persone trasportate, statistiche migliori dello stesso trasporto aereo”. Il motivo è che il settore delle crociere è molto regolamentato e controllato da molti soggetti istituzionali, ma è anche gestito da compagnie armatoriali che spesso vanno oltre, anticipando norme future con iniziative volontarie.
Al convegno erano presenti anche Corrado Antonini, presidente di Fincantieri, L’Ammiraglio Pierluigi Cacioppo, Pasqualino Monti, vicepresidente vicario di Assoporti.
Fonte: Seareporter.it