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Quando vedo opere “usabili” come BLA BLA, un film interattivo per computer, toccante e inclusivo (e che vi consiglio), capisco che il futuro delle parole non è scontato.
Un giorno quando i tablets saranno almeno uno a persona, quando faremo tutto con la tavoletta elettronica, saremo accompagnati da suoni, parole, immagini 24 ore su 24. Per molti è già così. Impulsi forti e continui che alleneranno il nostro cervello al punto che tutto sarà più veloce, più luminoso, più convulsivo. Basta vedere un film degli anni ’20 e uno degli ultimi supereffettati film americani per capire ciò che voglio dire.
Tuttavia, credo e spero che le parole avranno sempre una loro funzione. Leggere una storia, leggerla, schiude aree delle mente che non possono aprirsi con una musica o con delle immagini. Le parole sono un lavoro a due, tra chi le scrive e chi le legge. A due fantasie. Le parole sono un ponte e di ponti ne avremo bisogno sempre di più.
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