Sono stati diffusi da comScore al termine della scorsa settimana due report sul futuro digitale, sulle tendenze in atto negli USA ed in Gran Bretagna.
“2013 UK Digital Future in Focus”, prima di entrare nello specifico dei trend relativi al Regno Unito, offre una panoramica sull’utilizzo di Internet in Europa fornendo il dettaglio di 18 nazioni Italia compresa; anticipazione di “2013 Europe Digital Future in Focus” che verrà rilasciato a marzo.
Gli utenti attivi nel mese in Italia secondo comScore sono 28.7 milioni, un dato che sostanzialmente coincide con quello diffuso a dicembre da Audiweb e che conferma come ancora oggi in rapporto alla popolazione la penetrazione di Internet nel nostro Paese sia decisamente inferiore rispetto alle altre nazioni, anche a quelle che tendiamo a considerare meno “evolute” quali la Polonia ad esempio.
Contro una media delle nazioni prese in considerazione di 26.9 ore spese mensilmente online mediamente dalle persone, gli italiani ne trascorrono solamente 18.5 [31% in meno] collocandosi al fondo della graduatoria e dimostrando dunque un livello di coinvolgimento considerevolmente inferiore agli altri Paesi.
Rispetto ad una media nella EU5 [Gran Bretagna, Francia, Germania, Italia e Spagna] del 57% nella penetrazione degli smartphone, in Italia siamo al 53%. Un dato comunque di scarsa rilevanza rispetto all’utilizzo della Rete in mobilità. Infatti se nel Regno Unito quasi un terzo delle pagine viste avviene attraverso smartphones e tablets in Italia si scende al 10.2% [6.7 smartphone + 3.5% tablet].
Un’arretratezza complessiva preoccupante che inizia ad interessare il dibattito pre-elettorale soltanto in questi ultimi giorni, e comunque in maniera marginale, nonostante le stime del valore dell’agenda digitale, se effettivamente implementata, parlino di un potenziale di creazione di ricchezza di 70 miliardi di euro complessivamente.
Il rapporto conferma inoltre, anche se i dati in questo caso sono relativi solo alla Gran Bretagna, quanto era già emerso da numerose altre ricerche relativamente alla complementarietà dei diversi device, con smartphone che vengono utilizzati prevalentemente durante gli orari di trasferimento casa-lavoro ed i tablet a fare la parte del leone alla sera in casa.
Il rapporto, infine, con i “Tweetable Highlights” a pagina 69, insegna anche che nell’epoca di social media e social network facilitare la condivisione di informazioni è un must.