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Il Galles ai Mondiali

Creato il 22 agosto 2011 da Rightrugby

Il Galles ai MondialiOggi giornata inflazionata di annunci mondiali: arriva anche il Galles di Warren Gatland.
Nella Rugby Nation tutto ciò che riguarda la palla ovale diventa argomento di gossip, e così sia anche stavolta. La lista annunciata in sè e analizzata freddamente conterrebbe poco di sorprendente, è più condizionata dagli infortuni che altro, anche nella imponente presenza di giovani; ma togliamoci subito i sassolini dalla scarpa.

E allora è pollice verso per Gavin Henson, che pure aveva mostrato gran buona volontà nei pochi minuti concessigli dalla fortuna al Millennium con l'Argentina, ma ha tagliato da solo la testa al toro, infortunandosi.
Thumb up invece per l'altro polo delle chiacchiere Andy Powell: "Gli avevo detto che l'avrei selezionato a condizione che avesse prodotto una prova error free con l'Argentina", ha detto Gatland commentando la sua lista; il terza linea "cattivone" non ha scarrocciato e ha pure marcato meta, quindi sarà parte dei Dragoni in New Zealand. La vera esclusione da commentare è quella del grande vecchio Martyn Williams, che coi suoi 99 caps, contrariamente ad altri vecchietti britannici (Shaw, Paterson) salterà il quarto mondiale. Perché? Questione di equilibri in terza linea, e soprattutto esplosione del Pocock Boreale Walburton.
Gli indisponibili per infortunio sono il capitano in pectore Matthew Rees, l'altro tallonatore Richard Hibbard fresco di infortunio alla caviglia con l'Argentina e l'ala Morgan Stoddart, fratturatosi la gamba a Twickenham.

Gatland sceglie il modulo 16 (avanti)- 14 (trequarti) come Robinson e Mallett, ma un po' controvoglia: "Sarei andato col 17-13" ha dichiarato, "ma abbiamo avuto degli infortuni nel triangolo allargato, perciò ho ritenuto di dovermi cautelare lì". "Se avessi scelto il 17-13", continua il coach, "avrei portato un altro numero 7 (Martyn Williams, ndr), invece ho dovuo prendere solo quello più in forma e Martyn lo sa bene (Sam Walburton che sarà anche capitano, a 22 anni il più giovane della storia Gallese, ndr)" E specifica poi: "In un girone così tosto, non ci saranno gran cambiamenti di titolari tra una partita e l'altra, anche se abbiamo tutti giocatori di qualità che possono entrare, d'altro canto raramente abbiamo portato un secondo openside specialista in panchina".
I piloni includono Gethyn Jenkins attualmente infortunato e tenuto sulla fiducia, dovrebbe saltar almeno la prima; a coprirlo comunque Gatland ne porta altri quattro: Adam Jones, Paul James, Ryan Bevington e Craig Mitchell. Gli infortuni han reso problematica la scelta dei tallonatori: con Huw Bennett e Lloyd Burns arriva l'uncapped Ken Owens degli Scarlets.
In seconda linea Alu-Wyn Jones, Bradley Davies, Luke Charteris e Ryan Jones buono anche per il ruolo di blindside flanker; in terza oltre a capitan Sam Walburton c'è poco spazio per il giovane Toby Faletau, Dan Lydiate, e Andy Powell. Fuori Justin Tipuric visto qualche minuto contro l'Argentina, Jonathan Thomas e anche Gareth Delve dopo un ottimo SuperXV a Melbourne.

Dietro, Gatland responsabilizza i giovani in mediana: a fianco di Mike Phillips ci sono Tavis Knoyle e Lloyd Williams (un solo cap) e lascia fuori l'esperto Dwayne Peel. All'apertura c'è Stephen Jones, come il prop Jenkins mai visto nei recenti warm up; avrà il backup del compagno di squadra Rhys Priestland ma anche di James Hook, definito estremo. In fondo con Hook c'è ovviamente Lee Byrne, le ali sono il 19enne George North, Leigh Halfpenny e Shane Williams (wow che reparto!); al centro Jamie Roberts, Jonathan Davies, Aled Brew spostabile all'ala e il 20enne Scott Williams.

Gli Ospreys che fino a un anno fa erano la base della nazionale hanno "solo" sette selezionati; ci sono sei Blues, ben sette Scarlets, cinque Dragons e cinque "stranieri" (più dell'Italia): solo due "inglesi"( dove i gallesi contrariamente agli scozzesi van solo se proprio non hanno alternative: uno a Exeter e uno a Sale) e tre "francesi" (un Clermont, un Bayonne, un Perpignan).
Il girone del Galles è insidioso anzichenò: Namibia a parte, c'è il Sudafrica che ha trovato una identità che sembrava persa, puntando tutto sui good old basics della precisione al piede e super fisicità (in campo contro gli All Blacks, sotto ai 100kg aveva solo i due mediani, pur sempre attorno ai 95kg), ci sono la bestia nera Fiji e Samoa in ascesa, che ha già dichiarato che farà la sua corsa Mondiale proprio sul Galles. Forse è l'unica Pool aperta assieme a quella dell'Inghilterra, dove le sorprese aleggiano nell'aria; ma l'atteggiamento ultimo mostrato dal Galles nei suoi Test - resilient in difesa e cinico in attacco - depone decisamente a suo favore. Sempre che sappiano mantenerlo e non diventar velleitari una volta sotto i riflettori, come a volte capita ai neozelandesi di quassù.


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