L'estate è arrivata portando con sé profumi e ricordi.
Quando ero piccola, in età scolare, trascorrevo sempre un mese dai miei nonni nella loro grande casa in campagna dove abitavano insieme alla nonna "bisa", ad un fratello del nonno con la moglie ed un altro fratello che non si era mai sposato.
La casa era molto grande e c'era addirittura una stanza adibita alla maturazione dei formaggi che si trovava al piano superiore dove c'erano le camere da letto. Io mi addormentavo con il profumo dei formaggi nelle narici, sarà per questo che mi piacciono tanto?
I nonni coltivavano la terra, c'era una stalla con mucche e vitelli, avevano le galline, i tacchini ed i conigli. Il mio compito era quello di andare nel fienile alla ricerca delle uova che le galline lasciavano durante il giorno, era come giocare alla "caccia al tesoro" e, una volta al giorno, di solito la sera, girare tutti i formaggi.
Una volta alla settimana facevo il bagno dentro alla mastella, nella grande capanna, ricordo ancora i profumi del legno misto ad erba.
L'"azdora" finché ha potuto, era la nonna bisa. Io me la ricordo come una donnona grande e robusta ma, se la vedessi ora chissà, forse non era neppure tanto grande, i miei occhi di bambina allora la vedevano così.
Gli uomini si alzavano presto al mattino, facevano un'abbondante colazione a base di uova, cipolla, pane e vino poi si avviavano al lavoro nei campi. Le donne, la nonna e sua cognata, dopo avere riordinato la casa, li raggiungevano.
Allora rimanevamo in casa io la la nonna "bisa" che, dopo avere letto tutto il giornale, si metteva a cucinare.
Quel giorno disse "Vieni con me, oggi dobbiamo ammazzare il gallo, aiutami a prenderlo"!
Forse qualcuno storcerà il naso ma all'epoca era una consuetudine mangiare gli animali del cortile, li tenevano proprio per questo, allevarli per poi mangiarli, era del tutto normale. Se ci penso rido ancora. Io e la nonna "bisa" che correvamo dietro a questo povero gallo che correva dappertutto per cercare la salvezza. Vi risparmio il resto. Vi dico solo che, a parte qualche pausa per ovvi motivi, continuammo a correre per l'aia, io la nonna "bisa" ed il gallo per ore finché non arrivò il nonno e allora, per il povero animale non ci fu scampo!
Dopo qualche giorno il gallo era in tavola, bello, caldo, saporito, con un bel contorno di patate.Tutto cotto nel forno della stufa a legna.
Da allora cucino il gallo ogni tanto, in modi diversi, ma ogni volta mi viene in mente questo ricordo e rido da sola.
Gallo arrosto con peperoni e melanzane condite con dip alla Papaya
Ingredienti per 4 persone
1 gallo bello grosso
2 peperoni
2 melanzane
sale, pepe, rosmarino, aglio, olio evo q.b.
Per il dip
mezza papaya
un vasetto di yogurt al naturale
il succo di un lime
1 cucchiaino di peperoncino in polvere
1 cucchiaio di olio evo
Procedimento
Lavate il gallo, asciugatelo e, se serve, fiammeggiatelo sulla fiamma per togliere eventuali peli. Fate una salsina con olio evo, sale e pepe. Pennellate il gallo abbondantemente. Al suo interno mettete aglio e rosmarino.
Cuocetelo in forno già caldo prima a 200°C per circa 20 minuti rigirandolo dopo 10 minuti. Poi abbassate a 180°C e continuate la cottura per un'ora e mezza, girandolo almeno due volte. Se si dovesse colorare troppo mettete la carta forno sopra di esso.
Nel frattempo lavate melanzane e peperoni, avvolgeteli nella carta stagnola e mettete in forno fino a cottura. Saranno cotti quando sentirete che diventano morbidi.
Preparate il dip tagliando la papaya, togliete i semi e la buccia, tagliatene metà a pezzetti, mettete nel robot da cucina insieme allo yogurt e tutto il resto. frullate bene.
Tagliate le verdure grossolanamente, togliete i semi e le parti non commestibili, tagliate anche l'altra parte della papaya, mettete tutto in una ciotola e condite con il dip.
Abbrustolite le fette di pane e buon appetito!