Magazine Pari Opportunità

Il “garbo” di Limoni

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Non è un caso che Milano , stessa città che ha rifiutato il codice etico contro la pubblicità sessista,  sia colma e stracolma di pubblicità sessiste. Una delle tante l’ha fotografata Ico Gasparri, che da anni si impegna contro l’uso strumentale del corpo femminile in pubblicità.

Ne viene fuori un’analisi che non può essere che condivisa. Le donne raffigurate in gran parte della pubblicità vengono sempre impiegate per promuovere la comunicazione di uno o più richiami erotici, spesso per attrarre i desideri dell’altro sesso.

Questa catena di profumerie ad Ico non è nuova. L’estate scorsa pareva avesse sfatato il tabù della masturbazione femminile. Ricorda che avendo notato bene la foto, notò che era bella modella alla quale veniva richiesto ”dedicarsi a se stessa” in nome di tutte le donne, veniva accompagnata da una scritta ambigua che indicava anche il lo sconto del 60%.

Quest’anno si pubblicizza alludendo al piacere maschile: la fellatio (con garbo), pratica che da esclusivo piacere maschile, precludendo quello femminile e che relega quest’ultima alla sottomissione. Egli nota che questo tipo di comunicazione non è nuova nel linguaggio pubblicitario, le sue prove sono archiviate in un lungo lavoro di scatti fotografici durato ben 20 anni.

Giusto, perchè anche stavolta la bocca (sensuale) della modella appare spalancata con il rossetto posto in una posa innaturale. Questa pubblicità non è poi diversa da questo pezzo d’antiquariato:

Il “garbo” di Limoni

Peccato che sono passati quarant’anni ma il modo di comunicare è sempre lo stesso. A mio parere, la modella di Limoni viene costretta ad assumere un espressione da oca giuliva, un pò frivola ma allo stesso tempo desiderabile e garbata nel succhiare un pene.

Tornando ancora all’analisi di Ico Gasparri, che non è certo uno alle prime armi per quanto riguarda la sua lotta contro l’abuso alle donne da parte delle pubblicità, non  gli sfuggono alcuni particolari. La modella, sollevata dalla media estetica delle donne reali, spalanca la bocca piena di rossetto in modo innaturale e proietta il rossetto al centro della stessa, inclinato in modo innaturale su richiesta del fotografo che ha realizzato la pubblicità, in modo che renda inequivocabile il messaggio.

Ico si chiede perchè una profumeria, luogo molto frequentato dalle donne, si rivolge in realtà a interlocutori maschili e risolleva il tema della triste consenguenza che ha generato sulle donne e sulla percezione di sè stesse: l’accondiscendenza.  

Dopo un martellamento mediatico lungo vent’anni, siamo entrati nell’era dell’accondiscenza femminile, la stessa che poi si riscontra a suo parere in tanti momenti della vita privata reale, dove milioni di donne si sottomettono agli uomini, credendo che questa sia una cosa biologica nell’approccio tra i sessi. 

Si chiede Ico (e mi chiedo anch’io):  

 ”perché le donne – visti e considerati questi tristi argomenti – dovrebbero scegliere di fare acquisti presso questa catenella profumiera, in seguito a questa affissione gigante e mortificante? Già! In effetti, ma perché le donne dovrebbero farlo? ”



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :