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Il gattaccio nero

Da Goldberry
Il  gattaccio neroda un post di Own mi è salito un prurito alle mani.
Non ho mai dedicato neanche un piccolo post ai miei gatti!!
Io adoro i gatti. Da sempre amo il loro spirito indipendente, che quello che vogliono se lo vanno a prendere.
Amo sentire le loro fusa, che è uno dei suoni più rilassanti del mondo.
Amo la loro lingua ruvida che fa il solletico quando ti lecca.
Insomma li amo a tutto tondo.
Ci sono stati una serie di gatti nella mia vita, e in modo diverso li ho adorati tutti.
Il primo però, quello che rimarrà nel mio cuore per sempre come "il gatto" è Nerone.
Nerone era un gattaccio dispotico e antipatico con il pelo completamente nero.
E' entrato nelle nostre vite quando avevo su per giu 8-9 anni.
Non ricordo ne il come ne il perchè è capitato nel nostro giardino.
O meglio il perchè mi è piuttosto chiaro: un gruppo di bambini pronti a coccolarlo, vezzeggiarlo e ingrassarlo a furia di scatolette e avanzi.
Nerone, aveva un carattere a dir poco difficile.
Tanto li faceva seguire pacifico i nostri giochi da bambini che ritirarsi in solitudine in un angolo a pensare ai fatti suoi.
Non ricordo da dove era uscita la sua cuccia, ma aveva una calda statola di compensato, con tetto e coperte, stava nei cespugli vicino alla ringhiera, fuori delle ciotole sempre piene.
In autunno i miei avevano iniziato a lasciare socchiusa la porta del garage, per permettergli di entrare e uscire a suo piacimento.
Non c'è voluto molto tempo che mio padre facesse un'apertura sulla porta, un piccolo buco di 15 cm che permetteva a Nerone di entrare e uscire a suo piacimento.
Avrei voluto portarlo a casa con noi, ma Nerone non era un gatto da appartamento, l'unica volta che è entrato a casa nostra ha deciso di innaffiare il mobile della cucina con una pisciata dall'inconfondibile odore di ammoniaca. E' stata l'unica volta che ha solcato l'uscio del nostro appartamento.
Non aveva regole, si faceva coccolare e senza avvisare si scazzava per qualcosa e ti graffiava stizzito.
Ho nascosto ai miei più di un solco sulle gambe per paura che lo mandassero via.
Dormiva un sacco, dormiva anche in mezzo alla strada, non si curava delle macchine che passavano nel cortile.
Un giorno i miei mi prendono da parte e mi dicono che Nerone se ne deve andare.
La gente nel piazzale brontola, il gatto sale sulle macchine e le graffia (e allora??), sporca (un gatto??? ma siamo seri!!) e disturba (lo ho capito li... alcune persone sono decisamente stupide!) e in più per lui stare li è pericoloso. Ci ho messo anni a capire che i miei non si riferivano solo al rischio accidentale che qualcuno inavvertitamente lo investisse, ci ho messo anni a capire che qualcuno poteva decidere deliberatamente di fargli del male.
Ho pianto, tanto, ma non è servito, un giorno, abbiamo messo Nerone in uno scatolone e lo abbiamo portato in un posto sicuro, da una signora con tanti gatti dove avrebbe avuto compagnia, amici un tetto e cibo a sufficienza.
Ho pianto per tutto il tragitto, lo abbiamo scaricato dalla macchina e liberato in una stanza, chiusa, per ambientarsi.
Intanto ho fatto un giro turistico della nuova casa del mio gatto.
Il posto mi piaceva, c'erano tanti gatti, qualche cane, sembrava un canile, ma senza gabbie, e la nuova mamma del mio gatto mi stava simpatica.
Siamo tornati a casa, e tutto mi pareva così vuoto.
Passano giorni e settimane, un sabato mattina, mio papà viene a prendermi all'uscita della scuola e trattenendo a stento il sorriso mi dice che a casa c'era una sorpresa per me.
Non sto nella pelle in macchina fantastico sulla sorpresa, e sotto casa, un dispotico gattaccio nero mi aspetta.
Nonostante fosse stato chiuso in uno scatolone, il mio gatto era tornato a casa.
Ero felicissima!!!
Un giorno, come è arrivato, Nerone se ne è andato.
Non so che fine abbia fatto, me rimarrà per sempre il mio gatto.
Non so se amassi quel gatto perchè era nero, o se adoro i gatti neri perchè amavo quel gatto, è una cosa che ho perso nel tempo, ma da sempre, i miei animali  preferiti, sono i gatti neri.

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