Domenica 17 Marzo 2013 16:54 Scritto da Mapi
Era magrissimo, di un grigio fumo striato di bianco e di nero, con occhi di un brillante giallo fanale, lunghe zampe e coda sempre in movimento che esprimeva tutti i suoi sentimenti. Viveva in due case poco distanti l’una dall’altra, ma completamente diverse: una era la casa della fata Morgana e l’altra quella della strega Alissa, di colori tenui la prima, nera e fumosa la seconda. Nessuna delle due padrone sapeva dell’altra ed entrambe consideravano Pippiri il proprio gatto personale.
Pippiri viveva di giorno nella casa di Morgana e di notte in quella di Alissa e siccome le abitudini delle due erano completamente diverse, nessuna si era accorta dell’altra. La mattina alle otto Pippiri si faceva trovare davanti alla porta della fata e iniziava il suo corteggiamento per ottenere la scodella piena di latte tiepido e piccoli croccantini dorati: miagolava sommessamente e arricciava la coda intorno alle gambe di Morgana che andava in un brodo di giuggiole
.- Dove sei stato tutta la notte brutto gattaccio vagabondo?- lo apostrofava - a caccia di pipistrelli?-
Pippiri mangiava svelto, saltava sulla poltrona e si addormentava immediatamente. Dopo aver dormito tutto il pomeriggio, si svegliava, stiracchiandosi faceva un po’ di toeletta e svelto si avvicinava alla porta.
- Gnao, gnao!- Morgana apriva la porta e Pippiri spariva in attimo.
La sera quando il sole era già tramontato da un po’ saliva sul davanzale della finestra della casa di Alissa e cominciava a grattare con le sue zampine. La strega lo faceva entrare, lo accarezzava contropelo, cosa che lo faceva andare su tutte le furie, e lo faceva accomodare alla sua tavola proprio giusto giusto per la cena. –Dove sei stato tutto il giorno, gattaccio screanzato?- chiedeva Alissa.
Pippiri rimaneva sveglio tutta la notte organizzando assalti al vecchio corvo amico della strega e assistendo alle sue pericolose magie. Un giorno però Pippirì sparì, e non si presento a nessuna delle due case per molti giorni. La fata Morgana e la strega Alissa lo aspettarono sempre più innervosite fino a che decisero che era l’ora di andare a cercarlo.
Uscirono tutte e due nell’unico momento – all’inizio del giorno- quando per Morgana era l’ora di alzarsi e per Alissa quello di andare a dormire. –Pippiri!- urlarono insieme poi si fermarono sospettose, iniziarono a guardarsi in cagnesco e si avvicinarono l’una all’altra con fare minaccioso.
Ben presto la cosa degenerò in lite e Morgana ed Alissa cominciarono a tirarsi i capelli, a darsi spintoni e a far partire le loro magie. Quando girandole di fuoco, mostri spaventosi e tutti si chiusero in casa. Passarono i giorni e le due non si fermarono se non quando le loro case furono completamente distrutte e loro accasciate non riuscivano più nemmeno ad alzarsi da terra.
E fu proprio in quel momento che Pippiri ricomparve accompagnato da una bella gattina e da quattro vispi micetti, due completamente bianchi e due neri come il carbone. Spontaneamente i due gattini neri si avvicinarono ad Morgana e arrotarono le unghiette al suo vestito ormai strappato, e i due gattini bianchi saltarono sulle gambe di Alissa facendo le fusa.
Fata e strega si guardarono sorprese, provarono a resistere alla simpatia dei gattini, scacciandoli con le mani, facendo smorfie ed occhiacci, ma quando Pippirì si mosse prima dall’una e poi dall’altra cercando comprensione, si alzarono rassettandosi i vestiti e guardandosi intorno: le loro case non c’erano più!
- Beh- disse per prima Alissa - abbiamo combinato un bel pasticcio!- -Vero! - continuò Morgana - adesso dobbiamo iniziare tutto d’accapo!- -Pace?- chiese Alissa. -Pace!- rispose Morgana.
- Faremo un’unica casa, io starò sveglia di giorno e tu di notte, ma in due stanze diverse, così non ci daremo fastidio-.- E Pippiri e la sua famiglia potranno abitare con noi-. - Ben detto!- e iniziarono a costruirsi la casa con le magie a disposizione.
Tutto andò a buon fine e ben presto l’abitazione fu pronta e lo spettacolo fu grande per tutti gli abitanti, che vedevano ogni volta le pareti della casa cambiare d’aspetto a seconda dell’umore di chi prendeva il sopravvento in quel momento: rosa e romantica quando era sveglia Alissa, grigia e fumosa quando era il turno di Morgana.
Pippiri e suoi gattini si trovarono benissimo, i due micini bianchi si affezionarono alla fatina e quelli neri alla strega e non ci fu bisogno di nient’altro per iniziare una buffa ma corretta convivenza.