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Il gatto con gli stivali

Creato il 03 agosto 2010 da Danidom57

Il gatto con gli stivaliQuanti bambini ieri sera a gremire l’anfiteatro di Zafferana Etnea per assistere e applaudire “Il gatto con gli stivali”, fiaba con musiche tratta da Charles Perrault scritta da Giuseppe Bisicchia e da lui diretta e interpretata con Massimo Giustolisi, che ne ha curato anche i movimenti coreografici, insieme a Biagio Barone e a Graziana Lo Brutto; le musiche originali sono state composte e arrangiate da Ettore D’Agostino e la scenografia da Salvo Manciagli.

E per una volta vogliamo iniziare la nostra recensione proprio dalla scenografia che si merita tanti e calorosi applausi e complimenti: Manciagli è riuscito a immaginare delle soluzioni scenografiche assolutamente deliziose, coloratissime, fiabesche e funzionali alla fiaba. Tra tutte vogliamo citare il libro parlante, la parete che diventa carrozza e Nobilorco, formidabili.

Anche creare delle musiche che siano facilmente orecchiabili dai tanti bambini presenti non è compito facile e dobbiamo dire che il compositore D’Agostino è riuscito nell’impresa perché abbiamo sentito, e la cosa ci ha fatto sorridere, molti bambini che, a fine spettacolo, ancora cantavano il ritornello “…il marchese di Carabà…”.

E ora applausi e complimenti ai quattro protagonisti della fiaba iniziando naturalmente dal gatto, cioè Biagio Barone, che ancora una volta è riuscito a mostrarci la sua abilità sia nel cantare e muoversi con agilità sul palcoscenico che, soprattutto, nel saper coinvolgere tutti i bambini presenti con la sua simpatia e irruenza.

Giovannino, proprietario del gatto e sedicente marchese di Carabà, è stato interpretato da un delicato, timido, sognatore e innamorato Massimo Giustolisi che ha saputo anche ben immaginare e coordinare con le musiche i movimenti  coreografici suoi e dei colleghi.

Brava Graziana Lo Brutto nella parte della principessa Zuccherino, nel primo atto tirannica, capricciosa e sempre insoddisfatta, nel secondo innamorata e dolce come il suo nome  che ha dimostrato di avere una bella voce e una gestualità ad hoc.

E lasciamo per ultimo per tributargli doppi applausi, visto che di ruoli ne ha interpretati due, Giuseppe Bisicchia, autore e regista di questa fiaba con musiche, che nel primo tempo ha interpretato il re recitando ininterrottamente in ginocchio per sembrare basso di statura e nel secondo ha indossato le vesti di Nobilorco con relativa voce cavernosa per far paura ai due innamorati.

Siamo stati felici di vedere quanti bambini gremissero l’anfiteatro, bravi quei genitori che ieri sera hanno fatto questa scelta distogliendo i propri figli dallo schermo televisivo: il teatro in tutte le sue forme è cultura.


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