Il gatto con gli stivali (Dreamworks)
La Dreamworks, dopo il successo della trilogia di Shrek, ha deciso di portare alla ribalta uno dei suoi personaggi comprimari più noti; il gatto con gli stivali. Analizziamo insieme il film e vediamo se vale la pena andare al cinema o se, come a volte succede, è la solita trovata natalizia per far cassa. Buona lettura!
La storia in breve
Il gatto con gli stivali è un piccolo gattino orfano adottato dalla comunità di San Ricardo e diventa migliore amico di un uovo parlante. Insieme, alla ricerca dei fagioli magici, ruberanno a più non posso fino ad un ultimo colpo, dove il gatto decide di cambiare vita: si ritroveranno insieme, stavolta con una graziosa gattina di nome Kitty, nella magica avventura delle uova d’oro per salvare la città che ha dato a loro i natali.
La realizzazione
In un incrocio tra la storia del fagiolo magico e Zorro, il gatto con gli stivali ricalca la passione latina grazie al doppiaggio di Banderas e alla sua notissima reputazione di sciupafemmine. Il doppiatore italiano ricalca questo mito, rendendo questo gatto un ladro donnaiolo che, in alcuni tratti, ricalca lo stile di Arsenio Lupin.
La storia è abbastanza articolata e i dialoghi non sono banali, gli amici del gatto e Kitty sono realistici e ben inseriti nella storia (pur essendo, ovviamente, personaggi complementari che non devono rubare la scena al protagonista).
Si fa spesso leva su coccole e tenerezza in modo elementare, presentando gattini e pulcini con occhioni enormi che suscitano in sala un coro di “ooooooohhhhh che cccccccariiiiiiiinoooooo” da parte delle ragazze/bambine presenti. La verve comica che ha reso celebre Shrek, comunque, è stata adattata ed è resa abbastanza bene in questo spin off tratto dalla serie principale, rendendolo interessante e curioso; le sequenze di azione rompono con i flashback e permettono di evitare l’abbiocco dello spettatore.
Il film è stato realizzato in Intru 3d e viene proiettato in sale Imax, cosa che rende il 3D molto pulito e avvolgente, così naturale da farci quasi dimenticare che stiamo guardando un film creato in computer-grafica.
Giudizio finale
Pur preferendo lo stile Pixar riconosco che la Dreamworks ha fatto un buon lavoro, fondendo uno Zorro felino nella classica storia del fagiolo magico; buona realizzazione e ambientazione spagnoleggiante ad ogni passo (o per meglio dire zampata).
Voto: 8/10
Marco