Caro Enrico,
nella busta troverai il dattiloscritto del “Gattopardo”. Ti prego di averne cura perchè è la sola copia che io possegga. Ti prego anche di leggerlo con cura perchè ogni parola è stata pesata e molte cose non sono state dette chiaramente ma solo accennate. Mi sembra che presenti un certo interesse perchè mostra un nobile siciliano in un momento di crisi (che non è detto sia soltanto quella del 1860), come egli vi reagisca e come vada accentuandosi il decadimento della famiglia sino al quasi totale disfacimento, tutto questo però visto dal di dentro, con una certa compartecipazione dell’autore e senza nessun astio, come si trova invece nei “Vicerè”.
E’ superfluo dirti che il “Principe di Salina” è il “principe di Lampedusa”, Giulio Fabrizio mio bisnonno; ogni cosa è reale: la statura, la matematica, la falsa violenza, lo scetticismo, la moglie, la madre tedesca, il rifiuto ad essere senatore. Padre Pirrone è anche lui autentico anche nel nome. Credo aver fatto tutti e due più intelligenti di quanto relamente fossero.
Tancredi è fisicamente come maniere Giò, moralmente una mistura del senatore Scalea e di Pietro, suo figlio. Angelica non so chi sia, ma ricorda che Sedara, come nome rassomiglia molto a Favara. Donnafugata come paese è Palma; come Palazzo è Santa Margherita.
Tengo molto agli ultimi due capitoli: la morte di don Fabrizio che è sempre stato solo benchè avesse moglie e sette figli. La quistione delle reliquie che mette il suggello su tutto è assolutamente autentica e vista da me stesso.
La Sicilia è quella che è, del 1860, di prima e di sempre.
Credo che il tutto non sia privo di una sua malinconica poeticità. Io parto oggi; non so quando ritornerò, se vorrai scrivermi potrai indirizzare:
Presso signora Biancheri, via S.Martino della Battaglia, 2 Roma
Con tanti cari saluti, tuo Giuseppe
(sul retro della busta) Fai attenzione; il cane Bendico è un personaggio importantissimo ed è quasi la chiave del romanzo.
…CON QUESTA PREMESSA COME NON RIMANERE AFFASCINATI??? Ho trovato il libro che accompagnerà le mie settimane di ferie.
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