Nessun progetto politico potrà durare nel lungo periodo se non si rinnova l’essenza stessa delle formazioni politiche a tutti i livelli. Il cambiamento deve coinvolgere minuziosamente ogni angolo del Paese, ogni giunta comunale, ogni consiglio regionale perché solo così si possono “fare avvenire” le cose. I cambiamenti coinvolgono i livelli profondi. Stiamo attenti. Il nodo è lì, tutto lì. E il gattopardo è sempre in agguato.
Mi dicono che la prima assemblea del PD Lazio sia finita con una rissa e si sia conclusa senza votare direzione e commissione di garanzia e con l’elezione di una presidente che non fa nemmeno parte dell’assemblea e sulla cui elezione faremo ricorso immediato.
Diciamo che Roma e Lazio continuano a non essere coinvolte dal nuovo corso, come se non fosse accaduto nulla negli ultimi 4 mesi. E forse meriteremmo il commissariamento ad oltranza: non oso immaginare da qui alle Europee cosa possa accadere per spartirsi i posti in lista. Direi che la gestione del partito, a tutti i livelli, in questo momento è molto più importante di quanto possa apparire in superficie. E di superficialità si rischia di morire. Prestissimo.