Ambientato nel 1860, in Sicilia, dopo lo sbarco di Giuseppe Garibaldi a Marsala, Il gattopardo è un romanzo epocale per la letteratura italiana. La chiave storica è la fine del predominio dell’aristocrazia e l’ascesa di una nuova borghesia risorgimentale, ma le vicende narrate sono inscindibilmente legate al Sud Italia del secondo dopoguerra, e al rapporto che lo stesso Tomasi di Lampedusa aveva con la società del suo tempo.
Da un grande libro non poteva quindi che arrivare un grande film, diretto da Luchino Visconti e con un cast memorabile.
Nel 2013, a 50 anni dalla prima uscita, il film tratto dall’omonimo romanzo è stato restaurato e proposto nelle sale dalla Cineteca di Bologna e dal laboratorio L’immagine ritrovata, in collaborazione con The Film Foundation di Martin Scorsese.
Dal libro…
Il romanzo, pubblicato postumo nel 1958, è in parte un romanzo autobiografico – perché per raccontare le vicende risorgimentali vissute dai protagonisti Tomasi di Lampedusa si è ispirato alla storia della sua famiglia e alla biografia del bisnonno, principe Giulio Fabrizio Tomasi – e in parte un romanzo storico. All’inizio fu snobbato da Mondadori ed Einaudi che si rifiutarono di pubblicarlo: fu poi Feltrinelli a darlo alle stampe e a farlo diventare il primo best-seller italiano con 100 mila copie vendute, grazie anche alla vittoria, nel 1959, del Premio Strega.
Il titolo
Il titolo è chiaramente spiegato nel romanzo e fa riferimento allo stemma familiare dell’autore. «Noi fummo i Gattopardi, i Leoni; quelli che ci sostituiranno saranno gli sciacalletti, le iene; e tutti quanti Gattopardi, sciacalli e pecore continueremo a crederci il sale della terra.»
Il contesto
La definizione di romanzo storico è a volte impropria. Molti eventi salienti per il movimento risorgimentale non vengono narrati, come la rivolta di Bronte, ma Tomasi di Lampedusa usa fatti del Risorgimento per parlare del suo tempo, di quello spirito siciliano ben rappresentato dalla famosa citazione «Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi». Il desiderio di innovazione e cambiamento di alcuni e, di contro, l’orgoglio e l’inerzia di altri sono aspetti che contraddistinguono sia il passato ottocentesco che gli anni del secondo dopoguerra.
… al film
Il film è stato un grande successo, e a me personalmente è piaciuto più del libro. Vincitore della Palma d’oro come miglior pellicola al XVI Festival di Cannes e inserito nella lista dei 100 film italiani da salvare, vanta un cast di tutto rispetto. Dal regista, Luchino Visconti – già director di Senso e La terra trema - ai protagonisti principali: Burt Lancaster (Principe Don Fabrizio di Salina), Claudia Cardinale (Angelica Sedara), Alain Delon (Tancredi di Falconeri), Mario Girotti (Conte Cavriaghi) e molti molti altri.
Tutto il film è vissuto attraverso lo sguardo del protagonista/regista e ambientato a Palermo. Qui sono state girate gran parte delle scene: le piazze principali, Cimmina come residenza estiva e il bellissimo Palazzo Gangi in cui si svolge il ballo finale, fanno da cornice a una storia con forti richiami al presente.
Ve li consiglio entrambi, non foss’altro che per fare il solito confronto: meglio il libro o meglio il film?