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Il Genio e il Critico

Creato il 28 aprile 2013 da Paperottolo37 @RecensioniLibra

Harold Bloom è senza alcun dubbio il più influente e quotato tra i critici letterari in America e nel Mondo. Famosi sono i suoi libri che si occupano dei vari ambiti della Letteratura e della Critica letteraria. In quello che è forse il suo più voluminoso, essendo un tomo di più di novecento pagine, lavoro, ossia il libro intitolato “Il genio“, sottotitolo “Il senso dell’eccellenza attraverso le vite di cento individui non comuni”, il grande critico letterario riserva uno spazio, o meglio un ritratto, al “Genio di Girgenti”, al secolo Luigi Pirandello.

Di Luigi Pirandello Harold Bloom prende in considerazione, in maniera particolare, nel suo ritratto l’attività di commediografo e drammaturgo.

Harold Bloom prende, a questo scopo, in considerazione due dei drammi forse più noti di Luigi Pirandello, ovvero “Sei personaggi in cerca d’autore” e  ”Enrico IV“.

Tra questi due drammi poi Harold Bloom prende in esame, in maniera particolare, l’”Enrico IV“.

Questo perchè in “Enrico IV” il critico statunitense ravvisa un accostamento con un’opera del Bardo di Stratford-upon-Avon, al secolo William Shakespeare, suo particolare “pupillo”. Quest’opera shakespeariana è “Amleto“.

Un “Amleto” rivisto, per così dire, da Luigi Pirandello in chiave ibseniana.

Tornando, in conclusione, per un attimo sul primo dei due drammi pirandelliani presi in considerazione da Harold Bloom nel ritratto dedicato al “Genio di Girgenti”, ossia a “Sei personaggi in cerca d’autore“, il critico vede e credo a giusta ragione il personaggio più “vivo” della “compagnia” di personaggi reali piombati di peso nella finzione scenica della compagnia di teatranti intenti, si fa per dire, a provare “Il giuoco delle parti“, non tanto in uno dei “Sei personaggi in cerca d’autore” quanto, invece, nel settimo personaggio, l’unico del gruppo non in cerca d’autore. Questo personaggio che brilla in maniera particolare per il critico statunitense e la tenutaria del bordello nel quale il Padre arriva sul punto di avere un rapporto carnale con la Figliastra, rapporto evitato per il proverbiale pelo, ovvero Madame Pace, nome nel quale Bloom non può non ravvisare una certa ironia.

Personalmente non posso che gioire per il fatto che autori, i più svariati, si occupino di Luigi Pirandello. Lo facciano pure, come direbbe lo stesso Pirandello,  ”Ciascuno a suo modo“.

Il fatto che, pur in maniere diverse e non sempre “canoniche”, tanti autori, ancora oggi, si trovino, anche solo per poco tempo, ad occuparsi di Luigi Pirandello non può che risultare di giovamento alla memoria del Grande Autore siciliano e della sua straordinaria opera!

Grazie infinite a tutte e tutti voi ed a presto!

Buona domenica!

Con simpatia!



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