“Le frasi di cui andavo più fiero, salvo due o tre eccezioni, oggi mi fanno arrossire e le cancellerei senza esitazioni. Non penso che si tratti di una evoluzione stilistica; è semplicemente un affinamento del senso del ridicolo, che evidentemente matura con più lentezza dei bulbi piliferi. Ad esempio: a un certo punto del libro paragono la gioia sorpresa di un personaggio a quella di un viandante che nel deserto avvista, all’orizzonte, un geyser di Martini dry. Già” (Su Rivista Studio, lo scrittore Vincenzo Latronico racconta la vergogna che prova a rileggere un romanzo pubblicato che ha scritto cinque anni fa. E, non per infierire, ma io gli chiederei già adesso cosa potrebbe pensare fra altri cinque anni della “lentezza dei bulbi piliferi”).
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