di LUCIA PALMERINI
Il Giappone ferma le sue centrali, tutte, una ad una, senza esitazione.
53 dei 54 reattori presenti nel paese sono già fermi, l’ultimo smetterà di funzionare ai primi di maggio.
La motivazione addotta è ”manutenzione“. Ma dei 53 reattori spenti fino ad oggi dal tragico 11 marzo 2011 ancora non ne è stato riacceso neanche uno.
La popolazione è contro ogni ipotesi di energia nucleare. L’80 per cento si dichiara contrario alle centrali nucleari, per non parlare dell’inesistente fiducia riposta negli enti che dovrebbero controllarne il regolare funzionamento. Promettono battaglia per chi cercherà di riattivarle e concentrano tutta l’attenzione sul risparmio energetico e le energie alternative.
La nuova parole d’ordine è proprio risparmio energetico, soprattutto in vista dell’imminente torrida estate. Ma il Giappone, e soprattutto i Giapponesi, non demordono, e come hanno saputo sorprenderci con la veloce ripartenza dopo il disastro di Fukushima, ci mostreranno che un’alternativa è possibile, alla faccia di chi ci vorrebbe schiavi di uranio, radiazioni e scorie.