Questo è il mio articolo sulla rivista Toscana & Chianti News di giugno sulla Certosa di Pontignano e il suo magnifico giardino, a due passi da Siena. Questo è anche il posto dove l’attore Luca Zingaretti, il Montalbano nazionale, ha girato lo spot per una compagnia telefonica vestito da frate…
Il modo migliore per approdare alla splendida Certosa di Pontignano, sarebbe lasciare la macchina al piccolo paese di Ponte a Bozzone, e dirigersi a piedi, pian pianino, lungo la via che porta al complesso religioso. Una passeggiata di appena due km, fatta tra boschi di quercia e campi di olivi, regala la giusta atmosfera, prima di inoltrarsi all’interno di questo luogo ricco di storia.La Certosadi Pontignano è dedicata a San Lorenzo: nata come monastero di clausura nel 1343, fu fortificata in seguito dai senesi, per proteggerla dagli attacchi fiorentini. Nel corso dei secoli, ha subito attacchi di ogni tipo, contro i dominatori spagnoli, i tedeschi, ma ha sempre saputo risollevarsi, proponendosi ogni volta più bella negli edifici.
Nel1810 acausa delle leggi napoleoniche,la Certosafu soppressa, e assunse il compito di villa fattoria, sede di patronato. L’ultimo proprietario è stato Mario Bracci, il “Magnifico Rettore”, che l’ha poi donata all’Università di Siena, che l’ha adibita a centro di studio.
All’interno della basilica, si possono ammirare gli affreschi di Poccetti e Cassini, il coro ligneo dell’Atticciati. Ma a Pontignano si viene anche per ammirare gli stupendi giardini. Per prima cosa i chiostri: il primo da il benvenuto con due bellissimi lecci secolari, perfettamente sagomati, e una bordura di rose, lungo tutto il perimetro contornato da colonne. Al centro, si mostra bello fiero l’antico pozzo dell’acqua, pozzo che ritroviamo anche nell’ultimo chiostro nel mezzo di un bel prato, adorno di bordure di boxus.
Affacciandosi alla terrazza, si può ammirare il giardino all’italiana: dall’alto è un impatto mozzafiato, con le sue aiuole sagomate, ricolme di fiori colorati che creano tanti mosaici diversi. Scendendo la doppia scala, non si può far a meno di contemplare la minuziosità della ringhiera fiorita,e la maestosità dell’antico glicine che risiede accanto. Un giardino protetto a sud da un antico boschetto di lecci e a nord dalla limonaia. Una limonaia, grande, con enormi finestre, e soprattutto un esplosione color arancio alle pareti, data dalle splendide bignonie in fiore. All’interno del giardino, proprio nel mezzo, spicca la vecchia peschiera, controllata a vista dalle antiche piante degli agrumi. Disseminati nelle postazioni più strategiche le conche in cotto dell’Impruneta ricche di ortensie, limoni e hosta. Due imponenti cipressi, sorvegliano la verde galleria vegetale, che immette nel frutteto della Certosa, altra piccola perla, assolutamente da non perdere.
Stefania Pianigiani