In questio giorni continua a piovere. In fondo, a me la pioggia piace. Ho l’impressione che mi calmi, con i suoi suoni, i suoi profumi, i ritmi che mi obbliga a rallentare stando in casa. Penso che molte persone si sentano in sintonia con alcuni eventi naturali. Non che ci sia tanta scelta, ma c’è chi adora la neve, chi il vento. Come Vianne, la protagonista di Chocolat che ritorna ne “Il giardino delle pesche e delle rose” di Joanne Harris.
Ho stranamente tanto tempo per leggere. Sono a casa con il mio piccolino che ha preso la varicella. Stiamo accoccolati sul divano, mente lui guarda il suo cartone consolatorio e io leggo. L’estate scorsa vedevo questo libro in mano a tutti. La pubblicità è l’anima del commercio e sono arrivata a leggerlo anch’io.
E’ il seguito di Chocolat. Vianne si è trasferita a Parigi. Riceve una lettera scritta dalla sua amica Armande prima di morire, in cui le chiede di tornare al paese sul fiume perchè qualcuno ha bisogno di lei. Rispetta il desiderio di un’amica e parte. Al suo arrivo trova le stesse ostilità di un tempo, ma non sono rivolte a lei, bensì a quella che potrebbe sembrare il suo alter ego: Inés, una donna sola che vive con la figlia. E’ una misteriosa donna araba che ha trasformato la vecchia cioccolateria in una scuola per ragazze musulmane arrivate in paese con le loro famiglie.
A Lansqunet l’integrazione della cultura araba e di quella francese non funziona. E’ il curè a farne le spese. Visioni diverse, tradizione e culture quasi opposte, scontri fra generazioni, fra sedentari e vagabondi, fra integralisti e “modernisti”.
Parlare di un’altra cultura non è semplice. La visione della Harris non mi sembra banalizzante e nemmeno generalista, ma non so fino a che punto un musulmano approverebbe l’immagine che lei dipinge.
Mi è piaciuto il lato magico, lasciato ai poteri del cioccolato, del vento e dei colori che ognuno di noi emana. Che sia una capacità comune quella di interpretare i colori? Quando non è aria per avvicinarsi a qualcuno, lo capiamo, solo che normalmente non dedichiamo così tanto tempo a chiederci cosa provano gli altri.
Sicuramente proverò la ricetta per la marmellata alle pesche!
Consiglio questo titolo per il venerdì del libro perchè invita a riflettere sull’importanza di capire le culture che ci vivono vicine e di come sia necessario parlarne ai bambini.