Questo romanzo racconta una delicata storia d’amore che sboccia tra battaglie, inseguimenti, agguati, assedi, crudeli scotennamenti in un paesaggio suggestivo, ma reso livido dai rancori e dal desiderio di vendetta, che travolgono l’animo di alcuni personaggi. La cornice è la guerra franco-indiana che contrappone Inglesi e Francesi, spalleggiati da alcune tribù indigene, nella regione nordamericana dei Grandi Laghi intorno alla metà del 1700. In mezzo agli orrori di una guerra spietata, sopravvivono però anche i sentimenti dell’amicizia e della solidarietà, che contribuiscono a rendere meno fosca l’atmosfera delle vicende narrate. I due protagonisti, un ufficiale francese e una principessa Mohawk, pur appartenendo a due schieramenti nemici, non si lasciano fuorviare dalle rigide e spietate leggi, da cui è regolato quello come ogni altro conflitto, ma coltivano l’istintiva simpatia reciproca che, alimentata dalla stima e dal rispetto, a poco a poco si trasforma in un amore appassionato.
Gli innamorati dovranno affrontare e superare molte e difficili avversità, da cui il loro rapporto uscirà rinsaldato e pronto a sublimarsi nell’unione definitiva del matrimonio. Ma anche quella sarà solo una tappa di un percorso tormentato, che dopo un lungo viaggio li porterà sul punto di scordare le sventure trascorse e di cominciare una vita felice. Le ultime pagine, tuttavia, dimostrano che non è sufficiente dimenticare il passato, dato che esso produce delle conseguenze, destinate ad agire con una loro esistenza indipendente. Non rivelo la conclusione di quell’amore e di tutta la storia: mi limito ad anticipare che a molti lascerà la bocca amara.
Titolo: Il giglio e il tomahawkAutore: Marcello Parsi
Editore: Simple (ottobre 2011)
Pagine: 129
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