Il gioco dei Nobel

Creato il 17 settembre 2012 da Andreapomella

Come ogni anno, con l’approssimarsi del mese di ottobre, iniziano a girare sondaggi, classifiche, elenchi di candidati alla vittoria del premio Nobel per la letteratura. È un gioco sterile, perché a rigore non esistono “candidati”, o meglio, esistono (ne parlava lo stesso Alfred Nobel nel testo delle sue disposizioni testamentarie: “all’atto dell’assegnazione dei premi non si tenga nessun conto della nazionalità dei candidati”) ma all’interno di quel segretissimo conclave composto dagli accademici di Stoccolma. Per qualcuno è pur sempre un gioco, e come tale a giocare non ci sarebbe niente di male. Invece un po’ di male c’è, perché spesso questo genere di classifiche viene orientato e sfruttato a fini commerciali per vendere meglio i libri di determinati autori. In questo 2012, tra bookmaker e apprendisti stregoni si dà per favorito – accanto ai soliti Roth, McCarthy, Oz – il giapponese Murakami (per gli italiani circolano i nomi – tenetevi forte – di Camilleri, Saviano e Maraini). Ora, se proprio vogliamo giocare, si fa presto ad accorgersi di quanto siano ridicole certe affermazioni tipo “Murakami favorito al Nobel”. Per esempio leggendo, come sto facendo io, Libro di memorie di Péter Nádas.


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