1957: The Pajama Game di Stanley Donen e George Abbott
La collaborazione con George Abbott (che aveva messo in scena lo spettacolo a Broadway) non ha recato a Stanley Donen gli stessi frutti di quella, gloriosa, con Gene Kelly ma, come scrive il Morandini, “…grazie ai preziosi apporti della fotografia di Harry Stradling e delle coreografie di Bob Fosse, questo musical sindacale è svelto, simpatico e ricco di idee”.
Non siamo ai livelli prodigiosi di Cantando sotto la pioggia e di Sette spose per sette fratelli, ma Il gioco del pigiama merita di essere ricordato (1) per le sue celeberrime musiche e per la notevole performance di Doris Day e di Carol Haney (piuttosto anonimo risulta il coprotagonista John Raitt). La Haney ha fatto pochissimo cinema ma è ultranota negli States per la sua attività teatrale: in questo film ha modo di rivelare in pieno doti non comuni nel ballo e nell’autoironia (dire che è brava è poco). Doris Day, si sa, è una istituzione del cinema americano. Negli anni 50 era lei (e non Marilyn Monroe) al vertice degli incassi e l’elenco dei film che portò al successo sembra non finire mai. L’attrice più popolare del tempo ma anche la cantante di maggiore successo (2), naturalmente specializzata nel musical ma anche ottima interprete di commedie sofisticate (basti pensare alla serie con Rock Hudson), di polizieschi di alto livello (L’uomo che sapeva troppo, Merletto di mezzanotte), di drammi (Amami o lasciami, Chimere). Grazie a lei la Warner Bros ritornò al musical, genere che aveva abbandonato da tempo dopo il glorioso periodo degli anni 30 quando aveva dominato nel genere col fantastico Busby Berkeley
note
(1) Da sottolineare che il film è impreziosito da un numero musicale (‘Steam Heat’) che costituisce un vero e proprio capolavoro
(2) “I dischi incisi da Doris Day furono tra i primi esempi di musica leggera di grande successo tra gli adolescenti, per molti dei quali l’attrice rappresentava un modello di comportamento” (Giovanna Grassi)
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