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Qualche decina di post or sono abbiamo denunciato la necessità, largamente disattesa dagli attuali modelli educativi (familiari e istituzionali), di imparare a giocare al "Gioco dell'amore" quale costruttiva risposta a quelle condizioni in cui, terminate le spinte centripete che favoriscono spontaneamente l'incontro amoroso e, in assenza di adeguati contenitori sociali in grado di sopperire a questa dissoluzione (vedi il post "Ti amo da lontano"), avvertiamo tutta la vulnerabilità delle nostre relazioni, senza capire da che parte riconquistarne la governabilità e ristabilirne il cammino evolutivo.
È in questo spazio vuoto di soluzioni che spesso si insidia la crisi, ed è in questo stesso spazio che può prendere corpo una delle possibili direttrici di quella pedagogia dell'amore di coppia che abbiamo brevemente descritto qualche post or sono (l'altra direttrice è quella che non attende l'esplodere della crisi, ma la anticipa palesando la natura eminentemente educativa e preventiva di questo approccio pedagogico che abbiamo proposto nella formula di mediazione coniugale).In un caso come nell'altro si avvicenda comunque la necessità di imparare a giocare al "Gioco dell'amore" che è gioco complesso, fatto di moltissime sfumature, spesso artificiali e sicuramente distanti da quella concezione dell'amore come agito spontaneo che tanto ci hanno inculcato da farci credere che, quando questa spontanea attrazione finisce, anche l'amore finisce, mentre invece è solo il momento di iniziare davvero a costruirlo, con tutte le fatiche e le gioie e i dolori del caso, compreso il dolore di vederlo trasformarsi in quell'amore diverso che abbiamo più volte enunciato.Personalmente ritengo questa dimensione del gioco tanto importante che, di fatto, questo blog, potrebbe benissimo essere una sorta di vademecum con le varie attenzioni e istruzioni per giocare al "Gioco dell'amore", una sorta di eserciziario che a volte la crisi rende indispensabile, proprio perché gli amanti tanto hanno arretrato dalla loro naturale condizione da aver perduto la muscolatura necessaria per stare adeguatamente in questa relazione e ora vanno aiutati con opportuni allenamenti che passano anzitutto dalla riconquista della dimensione ludica.
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Massimo Silvano Galli
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