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Il gioco dell’iva nazionale

Creato il 10 settembre 2012 da Speradisole

IL GIOCO DELL’IVA NAZIONALE

IL GIOCO DELL’IVA NAZIONALE
L’ Iva nazionale, di cognome Zanicchi, ha detto la sua. Ogni tanto sentenzia e dalle sue sentenze possiamo capire tante cose. A suo tempo disse che sua madre o sua nonna le consigliarono di votare uno ricco come presidente del consiglio. «Tanto» – dissero le ave –  «è ricco di suo e quindi non ruba». Le ultime parole famose. Si è fatto la bellezza di 40 leggi ad personam, per aggiustare i suoi debiti (tra cui il falso in bilancio), le sue questioni economiche, finanziarie e giudiziarie, per cui  più rubare di così non era possibile.

Poi, sempre la Iva, sostenne che l’uomo di sinistra più simpatico al tempo del governo Prodi era Bertinotti. Abbiamo visto la fortuna che ha portato a quel governo. Ha cominciato a segare il ramo su cui era seduto il secondo giorno che era al governo. E’ riuscito persino a sfasciare il suo partito, quella rifondazione comunista che mai più risorgerà.

E adesso va blaterando in giro che le donne di destra, quelle del PDL, amano moltissimo Renzi. A loro è simpaticissimo.

Beh! Chiediamoci se la Iva nazionale porti iella o non abbia il dono della preveggenza.

Renzi, il quarantenne rottamatore che tra le prime cose che ha fatto, appena eletto sindaco di Firenze, è stata quella di andare ad inginocchiarsi dal nano ad Arcore, è ovviamente molto simpatico alle donne di destra, perchè è pur sempre un potenziale rovina governi di sinistra. Un rappresentante sui generis, che sembra prediligere anche lui il «tutto per me, niente per gli altri».

Mettiamo il caso che il PD faccia le primarie senza regole precise e si rechi a votare l’esercito femminile di destra che “ama cordialmente” Renzi, che succede? Che avremo Renzi come candidato a presidente del consiglio. E quando si andrà a votare chi voterà PD? Neppure la metà di quelli che voterebbero Bersani. E la destra vincerebbe. Il gioco dell’Iva nazionale è fatto.



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