Spartz Media: come conquistare cento milioni di lettori al mese, semplicemente riciclando in forma virale notizie e foto di ogni genere.
Si può ignorare la soluzione editoriale che procura cento milioni di lettori al mese? Evidentemente no e proprio ieri sul New Yorker Andrew Marantz ha dedicato un lunghissimo ritratto al giovane editore milionario Emerson Spartz (fondatore e Ceo di Spartz Media), dal titolo eloquente: “The virologist. How a young entrepreneur built an empire by repackaging memes“. Cioè: come un giovane imprenditore ha costruito un impero riconfezionando notizie, in forma virale.
Negli uffici di Spartz Media, a Chicago, più che notizie, si trattano statistiche e report minuziosi sulle preferenze dei lettori.
Degli oltre trenta dipendenti della compagnia, quasi tutti sono sviluppatori web o “scienziati dei dati”, che masticano grafici e big data per farne uscire nuove strategie di mercato, e ci sono solo cinque redattori che scrivono (o meglio, compilano con quello che trovano in giro su internet, e spesso “rubano” da altri) il materiale per gli articoli.
Informazioni virali e algoritmi
In Spatz tutto è automatizzato, ci sono algoritmi per scovare i contenuti virali, algoritmi per capire quali articoli hanno successo, algoritmi per decidere quale titolo è il più accattivante e algoritmi per sfruttare l’algoritmo di Facebook e Google e avere più visibilità online.I cinque redattori di Spartz media, quasi tutti giovani giornalisti, hanno così poca importanza che Spartz ha detto a Marantz che intervistarli non valeva la pena: “Quello che facciamo è decisamente algoritmico”, ha detto.
Recensione di Ugo Salvemini & staff FirstMaster Magazine
Nella foto: Emerson Spartz (1987, Indiana, U.S.A)
Leggi tutto su:
- Ilfoglio.it: L’algoritmo della stupidità.
- New Yorker: The virologist. How a young entrepreneur built an empire by repackaging memes.
Giornalismo virale, letture consigliate:
- Editoria virale e giornalismo: il caso BuzzFeed.
- Going viral. How to make content sharable.
- Can news media really ‘make a story go viral’?