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Il giornalista sportivo

Creato il 23 settembre 2010 da Fabio1983
Il giornalista sportivoAmmetto che in un primo momento anche a me, tifoso (in questa circostanza assolutamente tifoso) spaparanzato sul divano, il pianto di Julio Sergio era parso piuttosto plateale. Ma è bastato poco per realizzare che il portiere della Roma si era fatto male sul serio, poco prima, e che quelli erano urli di dolore. Nessuno avrebbe preteso pietà, ovviamente. Figurarsi da un professionista come Mario Sconcerti, il quale ha perso una buona occasione per stare zitto mentre su Sky passavano le immagini del pianto a dirotto di Julio Sergio. “Piccolino”, ha commentato il nostro quasi a sfottere. E va bene, per carità, immagino quanti sfottò nelle case dei tifosi di altre squadre. Ma un professionista questo non può permetterselo. Sconcerti, poi, era stato già protagonista precedentemente di un siparietto a dir poco imbarazzante con Claudio Ranieri. Quest’ultimo, su precisa domanda del giornalista, aveva risposto che le sue responsabilità sul momento no della Roma sono pari a quelle, certamente più positive, dell’anno scorso quando lo scudetto sembrava a un passo. Più chiaro di così. E invece no, perché Sconcerti, evidentemente non abbastanza pago, ha fatto finta di non capire cercando un’inutile polemica. Spesso si attribuiscono delle colpe ai giornalisti, quali non sempre è dato sapere. Ma nell’ambito sportivo è innegabile che ci sia una ricerca spasmodica dello scontro verbale, dell’insulto (subdolo o palese), sintomatica della decadenza di un certo giornalismo (soprattutto televisivo). Unico rimedio, penseranno alcuni, è erigersi a protagonisti assoluti della scena. Ma a un professionista dell’informazione, lasciatemelo dire e che non me ne voglia Sconcerti, non dovrebbe essere consentito.

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