La letteratura non li aveva mai interessati particolarmente, ma un volumetto con la copertina consunta attirò la loro attenzione a causa del titolo.
Si immaginarono una storia avvincente di delitti. Quando lo diedero al libraio per pagarlo, quello li guardò con un sorrisetto, sul momento non capirono perchè. L'autore si chiamava Dostoevskij. Il libro "Delitto e castigo".
Da allora ci tornarono tutte le settimane. Rivendevano un libro e ne compravano un altro. Per dare la differenza, Rocco vendeva le uova che gli portava sua madre.
Conobbero così un mondo che non avevano mai neppure immaginato, spesso pieno di sofferenze non meno di quello in cui vivevano, ma dove c'era sempre una speranza, o un significato, o una possibilità di cambiamento.
(da Mariolina Venezia, Mille anni che sto qui, Einaudi)