oche siberiane
Sabato prossimo si festeggia il "giorno dell’oca" all’Isola della Cona, alla foce del fiume Isonzo
Le Oche erano arrivate dalla Siberia tra Natale e Capodanno dapprima in sordina, poi sempre di più e più starnazzanti .
Alla fine si erano posate in 4000 alla foce dell'Isonzo nell’area della Cona.
L'imponente migrazione di Oche Siberiane è un fenomeno piuttosto inedito per questi uccelli, generalmente tra i più riluttanti a spostarsi. Quest'anno si son decise a partire a causa del freddo intenso e della copertura nevosa che ha interessato le aree centro-europee, in particolare la pianura di Hortobagy, in Ungheria.
Febbraio, è giunta per le Oche Siberiane l'ora di migrare, il richiamo della natura le spinge a tornare nella loro zona di riproduzione nel nord.
Vedere gli stormi alzarsi in volo sarà un vero spettacolo della naturaPer questo sabato è in programma il ”Giorno dell’Oca”, nell’ambito dell’ormai tradizionale cerimonia che intende dare un saluto simbolico agli ospiti invernali della riserva naturale.
Il titolo dell’iniziativa si ispira ad una poesia di Biagio Marin, ”Oseli Migranti".
Alla Cona osi alzeranno in volo anche altre specie di oche: l' Oca lombardella, l’Oca lombardella minore, l'Oca collorosso e anche un'altra particolarissima e rara specie, l'Oca zamperosee, che nidifica a livello mondiale esclusivamente in Groenlandia, Islanda fino alle Svalbard, zona dalla quale più probabilmente giungono i soggetti ora presenti alla Cona, dopo una possibile tappa in paesi come la Danimarca e la Germania.
Non mancheranno all'appello neppure le Oche granaiole della tundra, provenienti dalle regioni della Siberia occidentale
Ma non è detto che si riesca facilmente a vederle: questi uccelli prediligono le vaste e tranquille piane fangose di marea, tra la foce del fiume e il canale Quarantia. Tuttavia, è possibile, con notevole frequenza, che questi esemplari, strettamente erbivori, per dissetarsi o mangiare, si posino anche nell’area attrezzata circostante il Centro Visite.