Titolo: Il giorno della civetta
Autore: Leonardo Sciascia
Anno: 1961 (Prima Edizione Originale)
Primo romanzo di Sciascia, Il giorno della civetta può definirsi un giallo, seppur non totalmente e perfettamente ascrivibile al genere. Il motivo, il fatto che ha indotto l'autore a realizzare un'opera di questo tipo è legato all'omicidio di un sindacalista in Sicilia e a un'intervista fatta al Presidente della Regione Alessi, il quale affermò che la mafia non esisteva affatto e che si trattava di una pura invenzione del Nord.
L'autore ha voluto prendere in mano la penna e comporre un testo per affrontare questa tematica per la prima volta pubblicamente: tre anni dopo l'uscita del romanzo, infatti, lo Stato Italiano aprì un'inchiesta sulla mafia.
Il romanzo si svolge prevalentemente su due linee: una romana e una siciliana.
Quella romana è fatta soprattutto di pause, o intermezzi, in cui due politici anonimi sembrano discutere dei fatti che si svolgono in Sicilia, volendo così alludere adun legame diretto tra politica e mafia, rapporto che sarà più approfondito nei successivi romanzi.
La linea siciliana, invece, riguarda tutta la trama del "romanzo giallo", per quanto, come accennavo primai, di romanzo giallo non si possa parlare in pieno.
Il giallo infatti presuppone una totale e incondizionata fiducia nella ragione, mentre la conclusione del romanzo di Sciascia mostra il continuo oscillare dell'autore tra la fiducia illuministica e la rassegnazione ad una situazione stagnante.
Il romanzo assume le forme di un'inchiesta di polizia, condotta dal capitano Bellodi, che incarna i valori del Nord (è infatti originario di Parma) e pertanto avrà il suo bel da fare per entrare nella mentalità meridionale. Suo antagonista è Don Mariano, personaggio che ha procurato qualche critica a Sciascia, soprattutto per quel suo monologo, al momento dell'arresto: il sistema clientelare, vassallatico, sembra essere necessario e indispensabile per la sopravvivenza in quel mondo.
lla fine l'autore non pare sicuro della soluzione che la ragione ha permesso di raggiungere con l'indagine: infatti, nonostante si sia palesato il mandante dell'omicidio, lo status quo sembra preservarsi e Sciascia si avvia verso le soluzioni dei successivi romanzi, attraverso il trasferimento di Bellodi al Nord. Però una nota positiva ancora permane: il capitano, infatti, nonostante sia tornato tra amici e conoscenti, nella sua terra natia, si sente profondamente catturato da quel mondo.