Titolo: Il giro più pazzo del mondo
Autore: Scarlett Thomas
Editore: Newton Compton
Anno: 2011
Scarlett Thomas torna con un romanzo che in Inghilterra è stato pubblicato per la prima volta nel 2002, quattro anni prima dell’opera che l’ha finalmente portata in Italia e consacrata al grande pubblico, Che fine ha fatto mr. Y?.
Un romanzo che Newton ha portato nelle nostre librerie a ragione: anche in questa storia non manca l’arguzia e lo spirito brillantemente anticonvenzionale che contraddistingue l’autrice.
Quel che stupisce leggendo i libri di Scarlett Thomas, come sempre, è la sua capacità di prendere quali protagonisti delle vicende personaggi del tutto surreali e al contempo lucidamente reali e privi dell’abbellimento che solitamente, anche nel più marcato realismo, un autore riserva alle proprie creature.
Il risultato, come nelle altre opere, è che le persone di cui parla spiccano per autenticità e unicità: cioè, le stranezze impietosamente messe in tavola, le nevrosi, la diversità finiscono per completare un carattere semplicemente “normale”, eroico e patetico al tempo stesso, in cui è facile riconoscersi, ma in cui è sempre possibile trovare uno squarcio di illuminazione sulla realtà.
O semplicemente la descrizione di una piccola illusione mentale fine a se stessa, su cui magari non ci siamo mai soffermati: ecco un esempio.
“Julie trova normale che le possano piacere dei numeri. Forse per via dei loro colori. Lei ha sempre immaginato i numeri a colori, forse lo fanno tutti. Il numero 1 è bianco, il 2 è giallo e il 3 è blu; il 4 è rosso scuro il 5 è arancione, il 6 è bianco, quasi come l’1, ma con una piccola sfumatura di blu; il 7 è rosso o blu, a seconda del suo umore; l’8 è arancione scuro ed il 9 è nero.
A volte si chiede se anche le altre persone vedano i numeri a colori e, in generale, come li immaginano. Nella mente di Julie formano un disegno ben definito, che lei saprebbe persino tracciare, se necessario: una linea diagonale che si allunga a partire da -100 nell’angolo in basso a sinistra della sua mente, fino a 100, che lei vede in alto a destra.”.
La divagazione continua per più di una pagina. E ce ne sono moltissime disseminate per la storia.
Una storia surreale come ci si aspetta da questa autrice dalle mille sfaccettature e dai mille interessi: un ragazzo allergico al sole che non è mai potuto uscire di casa, bloccato dalle insidie della realtà esterna alla sua camera, decide di affrontare un viaggio per incontrare un santone che ritiene di poterlo guarire, accompagnato da un improbabile circo di amici e conoscenti, protetto sostanzialmente da una sorta di tuta spaziale creata in modo casalingo di nascosto.
Ciascuno porta con sé le proprie fisse e i propri perché, in un viaggio che è il fulcro della trama, pur iniziando solo ben oltre la metà del romanzo.
Come sempre la lettura è un po’ faticosa, ostacolata dalle continua divagazione cui si accennava, e certo metterà in difficoltà i lettori che ricercano una trama avvincente e senza rallentamenti; ma per chi ama voli pindarici, gusto dell’assurdo e scoperta di uno spaccato di realtà (im)possibile, Scarlett Thomas resta una regina indiscussa della narrativa contemporanea.