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Il girone d’oltre cortina

Creato il 08 giugno 2012 da Vivalafifa @WlaFifa

Il girone d’oltre cortina

Quella d’Ampezzo non c’entra niente. Stiamo parlando di un’altra cortina. Basti vedere le nazionali che scendono in campo nel girone A. Polonia, Repubblica Ceca, Russia e Grecia. Tutti paesi che si possono considerare a pieno titulo dell’Est europeo, con la parziale eccezione della Grecia che ormai non si puo’ considerare nemmeno piu’ un Paese europeo, altrimenti alla Merkel viene l’ulcera. E vista la circonferenza del suo lato B le conseguenze sarebbero devastanti.

Di Polonia abbiamo parlato diffusamente presentando le due nazioni ospitanti. Di Repubblica Ceca parleremmo molto volentieri con Alena Seredova, anche se non credo che noi di Viva La Fifa potremmo comprarci una collezione di venti Rolex. Almeno per il momento. Pare comunque che la Repubblica Ceca sia un Paese che vada al di la’ di Alena e di Pavel Nedved e che abbia anche altri abitanti (per favore nessuno citi Poborsky, grazie. Ho usato anche l’ipnosi per dimenticarmi della sua esistenza). Per esempio tale Vaclav Klaus. Pare che questo Klaus con la k di Santa abbia ben poco. Definito come euroscettico (dev’essere una particolare forma di influenza virale), non ci pensa neppure a entrare nella moneta unica. Insieme a quei simpaticoni degli inglesi, i cechi hanno infatti rifiutato di aderire al “fiscal compact”, che fino a qualche settimana fa io avrei pensato fosse una nuova mossa di qualche wrestler della costa Ovest. Ora invece ho capito che si tratta di una nuova mossa di qualche wrestler del con origini europee.

Di Grecia c’e’ poco da dire. Hanno, come si suol dire a Brighton, le pezze al culo. E non e’ una nuova moda lanciata dai festini di Arcore, ma una sporca (e’ proprio il caso di dirlo) necessita’. Quelle pezze, che tra l’altro passeranno di breve di mano, pardon di culo, a noialtri italiani, non serviranno pero’ a nascondere il bel volto di Karagounis. Eh si’, il buon Karagounis, al quale dedichiamo un pezzo (non di culo) a parte, risponde ancora presente. E a fare la conta non e’ la Merkel, ne’ piu’ il suo connazionale Rehaggel. Panem et circenses dicevano i latini? Beh, qua ci sara’ poco da divertirsi per gli sportivi greci perche’ il gioco della loro nazionale non si puo’ di certo paragonare allo Champagne, ma al massimo a un Tavernello lasciato aperto per tre settimane nel frigo.

E poi ci sono quei simpaticoni dei russi. Ah, quanto mi stanno simpatici i russi, soprattutto quelli con i baffi e dotati di grande amore e misericordia verso il prossimo. C’e’ da dire che anche quelli pelati occhi azzurri non sono per niente male. Tanto che il buon Silvio al caro Vladimiro un pensiero pare ce lo abbia fatto piu’ di una volta. Che belli, il Cav e lo Zar insieme all’Olgettina di turno intenti a girare remake di Jules et Jim. Bene, comunque i russi bisogna dire che non hanno finora creato nessun problema per il loro arrivo in Polonia. Se si eccettua la crisi diplomatica per la scelta dell’Hotel Bristol come sede della nazionale e gli scontri seguiti all’adozione del russo come seconda lingua dell’Ucraina. Partiamo dall’albergo. La Federcalcio russa ha deciso di ignorare le polemiche e ha fatto installare i propri giocatori al Bristol. Proprio li’ di fronte, ogni dieci del mese, si svolge una commemorazione per il disastro aereo di Smolensk nel quale ha perso la vita il presidente polacco Lech Kaczynski. Le indagini hanno riacceso la tensione, storicamente forte come quella tra un melograno e il diavolo della Tasmania, con la Russia che scarica ogni responsabilita’ sul pilota e la Polonia che incolpa anche i controllori di volo.  E poi c’e’ la questione della Rada (il parlamento ucraino) che ha approvato la legge che rende il russo seconda lingua di Stato. Diciamo che le reazioni sono state non del tutto positive. Il commento piu’ favorevole, anche se non e’ ancora chiaro a chi fosse riferito, e’ arrivato da tale Ivan Drago: “Ti spiezzo in due”.

Lorenzo Lamperti

@LorenzoLamperti


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