Il giusto spunto

Da Babibo @babibo5

La cena etnica: cous cous e musiche dell’altro mondo



 Care Lettrici e cari Lettori, oggi ci occuperemo del pasto più importante della giornata, non tanto per via del suo primato a livello nutrizionale (tutti i pasti sono infatti fondamentali), ma perché, a causa dei ritmi lavorativi quotidiani, è quello generalmente più “condiviso” in famiglia: stiamo parlando della cena. Come fare per renderla speciale, frizzante e musicale? Noi pensavamo di trasformarla in una cena etnica! Dunque, non solo si potrebbero gustare piatti tipici di culture diverse, ma sarebbe bello ascoltare contestualmente della musica proveniente da altre parti del mondo.
 
Attraverso atteggiamenti propositivi e aperture mentali votate al dialogo, al confronto ed alla tolleranza da parte delle famiglie, bambini e ragazzi possono appropriarsi di atteggiamenti consapevoli di comunicazione e cooperazione. Possono arrivare a conoscere civiltà, culture e tradizioni differenti; scoprire che la musica, le arti e le tradizioni “altre” sono traboccanti di vita e che insieme ai genitori si può esplorare il mondo, nella considerazione che la diversità è portatrice di valori positivi. Con questo spirito e con questi buoni propositi vi suggeriamo di gustare tutti insieme in cucina un buonissimo cous cous e di ascoltare contestualmente musiche, suoni e ritmi provenienti da altre parti del mondo. 

Il cous cous alle verdure è un piatto tipico del Nord Africa, molto legato alle tradizioni religiose di questa terra. Questa prelibatezza ha avuto un grande successo in tutto il mondo grazie, probabilmente, alle sue caratteristiche inconfondibili, come l’aroma straordinario, il sapore intenso, oltre alle sue indubbie proprietà benefiche per l’intestino. Esso nasce in tempi antichissimi e si ritiene fosse già presente presso le tribù dei Berberi, un popolo autoctono delle zone maghrebine che lo preparava mescolando ai cereali che coltivava dell’acqua o del latte; col passare del tempo si è arrivati alla ricetta tradizionale conosciuta oggi da tutti noi, che prevede la cottura della semola al vapore e l’aggiunta di verdure e carni miste. Oltre alle zone nord africane, il cous cous si è diffuso, dando luogo a molte variazioni, anche in Francia, in Sicilia, in Giordania, in Libano e in Israele. La cottura tradizionale del cous cous è quella al vapore, che prevede l’uso di una pentola particolare chiamata in lingua berbera taseksut o più comunemente conosciuta come cuscussiera. 

La cuscussiera si compone di due recipienti: uno inferiore in cui si cuociono le verdure e la carne e uno ad esso sovrapposto in cui il cous cous si cuoce col vapore del preparato sottostante, acquistando un sapore unico e speciale. Per preparare un buon cous cous avete bisogno di: cous cous di semola pomodori cipolle ceci ammollati zucchine verza carote patate carne di montone ( ma è ottima anche quella di agnello o di manzo) pepe cumino coriandolo macinato zafferano 
Il cous cous in vendita nei supermercati è molto semplice da cuocere, infatti basta metterlo in una pentola e ricoprirlo con dell’acqua o del brodo bollente: i granelli di semola si gonfieranno e in poco tempo saranno pronti. Successivamente basterà separare i chicchi con una forchetta o anche con le mani, ed il cous cous sarà pronto. Per quanto riguarda il sugo, scaldate un po’ d’olio in un padella ed iniziate a rosolare la carne; aggiungete poi le cipolle tagliate finemente, i peperoni, le carote, le zucchine, le patate a pezzetti, i ceci e la verza. Ricoprite infine con dell’acqua e lasciate cuocere per un pò. Verso la fine della cottura insaporite il tutto con le spezie e attendete che tutti gli ingredienti siano ben cotti. A questo punto versate il cous cous nei piatti e cospargetelo al centro col brodo, la carne e le verdure… oppure gustatelo con le mani da un unico piatto rotondo a centro tavola, seguendo il metodo tradizionale.
 
Siamo sicure che la cena etnica stimolerà tante interessanti discussioni in famiglia. E perché no… magari a fine pasto, vi metterete anche a ballare a suon di percussioni. A presto,Anita
QUESTO ARTICOLO è DESTINATO PREVALENTEMENTE A BAMBINI DI FASCIA D’ETA' 3-6 E 6-10 ANNI.
Le immagini pubblicate provengono da Google Immagini.

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