Qualche giorno fa è stata aperta un’inchiesta sul colpo di stato ‘post-moderno’ – cioè, senza spargimento di sangue – del 28 febbraio 1997: quando le forze armate, con la solita scusa della difesa della ‘laicità’ della Turchia, costrinsero alle dimissioni il governo guidato dal leader islamista del partito Refah (partito “della prosperità”) Necmettin Erbakan e imposero misure draconiane – compreso l’odioso divieto di indossare il türban nelle università – contro le classi conservatrici. Nuovi inqulini in arrivo per la prigione di Silivri?