Dal 2008 al 2013 la città di Roma, già percorsa da corruzioni e clientele indicibili, è stata con spudoratezza regalata alla malavita. Personaggi come Panzironi, Mockbel, Andrini, Carminati erano di casa nei palazzi civici, in consiglio comunale c'erano, potentissimi, Tredicine e Piccolo. All'epoca il PD non muoveva un dito. Chi ha cercato - con goffaggine, per carità - di sovvertire questa suburra è stato politicamente massacrato per mesi e poi giustiziato in maniera codarda, uscendo dalla porta sul retro.
E però ci sbagliavamo, non è vero che è stata la prima volta. Questa modalità di far saltare un sindaco democraticamente eletto non è, come pensavamo, prerogativa del PD; non si tratta di un golpettino straccione inventato da Renzi e attuato pateticamente dal piccolo statista Orfini. In Italia una cosa del genere è successa un'altra volta, 10 anni fa, in Calabria. Parliamo del sindaco di Sinopoli, in Aspromonte: Domenico Luppino. Cercatevi qualcosa sulla sua vicenda in Google.
Anche lui governò solo 2 anni. Anche lui fu bersaglio di intimidazioni continue, la strenua lotta alla 'Ndrangheta gli costò 9 attentati e poi avvisi, azioni intimidatorie, incendi alle sue proprietà. Gli fanno esplodere la tomba del padre, gli ammazzano il cane, gli distruggono i campi d'ulivo, gli incendiano il furgone, lo obbligano a girare scortato, è costretto a trasferire la famiglia a Reggio Calabria. Il suo ultimo atto pubblico: l'adesione alla marcia di Locri. Il 5 novembre 2005 sfila con il gonfalone del paese, contro la 'ndrangheta che ha appena ucciso Franco Fortugno, vice presidente del consiglio regionale. Poi a Sinopoli tutto finisce. Improvvisamente. Tre settimane dopo si dimettono sette consiglieri. C'è chi ha problemi di salute, chi di lavoro, chi di famiglia: il consiglio comunale si scioglie e la Giunta decade.Che il PD sia assimilabile alla criminalità organizzata non lo diciamo noi, lo hanno detto personalità altissime del PD: prima Marianna Madia poi Fabrizio Barca. Noi abbiamo semplicemente potuto constatare che è la semplice verità.