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Il Governo di Brasilia consegna carta di identità a Battista. Il dissenso del Coisp

Creato il 07 dicembre 2013 da Yellowflate @yellowflate

Il Governo di Brasilia consegna carta di identità a Battista. Il dissenso del Coisp Battisti con la carta d’identità dal Governo di Brasilia, è ad un passo dall’acquisizione della cittadinanza. Il Coisp: “Lui continua la sua
vita indisturbato e le sue vittime non avranno mai giustizia. Italia del tutto sottomessa.”
“Ogni singola volta che le notizie che riguardano Cesare Battisti – tutte sempre molto positive, allegre e rosee per lui – ci vengono sbandierate in faccia, ciò rappresenta uno schiaffone in pieno viso per i familiari delle Vittime che quel criminale ha massacrato, per tutti gli Operatori della Giustizia che hanno lavorato perché lui pagasse il suo debito, per l’intero Paese che prende sistematicamente
atto di quanto poco l’Italia conti nei rapporti internazionali e di quanto siamo stati ignorati, sottomessi, sbeffeggiati in questa lunga, drammatica e orrenda storia. Oggi un pluriomicida ottiene i documenti in Brasile, può ufficialmente vivere alla luce del sole, tranquillo e sereno, libero e impunito, e presto, ne siamo certi, riceverà anche un premio, un degno riconoscimento per la sua furba vigliaccheria. Che vergogna”.
E’ questo il commento di Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, alla notizia diffusa ieri che Cesare Battisti, l’ex terrorista dei “Proletari Armati per il Comunismo” (Pac), condannato in contumacia all’ergastolo per aver
commesso quattro omicidi durante gli Anni di piombo, ha ottenuto dal Governo di Brasilia la carta d’identità. Qui Battisti si è rifugiato chiedendo asilo politico e, dopo aver negato all’Italia l’estradizione dell’assassino, il Brasile lo ha anche rimesso in libertà e ora, dopo ancora qualche mese, il Ministero della Giustizia di Brasilia gli ha fornito la carta d’identità brasiliana per cittadini stranieri,
un documento concesso dalla polizia federale brasiliana agli stranieri ammessi in Brasile nelle condizioni di permanenza temporanea, definitiva o nei casi di asilo e rifugio politico, che normalmente è il primo passo per l’acquisizione della cittadinanza, che attribuisce, tra l’altro, il diritto di voto e di partecipare a concorsi pubblici.
“Non possiamo che ribadire sconsolati – conclude Maccari – che la vicenda di Battisti, tranne il fatto che egli sia stato inizialmente messo di fronte alle proprie responsabilità al cospetto della legge, ha segnato una sconfitta su tutta la linea. Una sconfitta per l’Italia, una sconfitta per le Forze dell’Ordine e per l’Autorità Giudiziaria, una sconfitta per chi ha lottato e sofferto e atteso per la verità,
una sconfitta per la giustizia”.


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