Il governo di Don Giovanni

Creato il 30 ottobre 2010 da Silvanascricci @silvanascricci

“La povera infelice è di me innamorata, e per pietà deggio fingere amore, ch’io son, per mia disgrazia, uom di buon cuore”.
“Ogni villa, ogni borgo, ogni paese è testimon di sue donnesche imprese”.
“Madamina il catalogo è questo, ed il gusto è di porle in lista”
“Sua passion predominante è la giovin principiante”.
“Troppo mi premon queste contadinotte; le voglio divertir finchè vien notte”.

Vi dicono qualcosa queste parole, vi fanno venire alla mente qualcuno?

E’ impressionante la similitudine tra le parole del Don Giovanni di Mozart con la condotta dell’attuale presidente del consiglio Silvio Berlusconi.

Ci sono tutte le manie del berlusconismo: la pretesa del buon cuore che aiuta a chi lui si rivolge, la mania degli elenchi di donne, la predilizione per la carne fresca, molto fresca, ed infine la volontà ferrea di non cambiar condotta.

Non voglio menar gramo ma la prima del Don Giovanni ebbe luogo a Praga nel 1787, sappiamo tutti cosa accadde a Parigi soltanto due anni dopo.



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