La Sottosegretaria alle Pari Opportunità, la pasionaria berlusconiana Michela Biancofiore, non trova niente di meglio da fare, il giorno dopo il giuramento, che esprimere giudizi inopportuni sulla comunità gay. Al che, il Premier Letta le ritira le deleghe e la sposta al Ministero della Pubblica Amministrazione (che, detto tra noi, mi pare più un premio che una punizione), avvisandola che questa è l’ultima opportunità per far parte della compagine di governo. Dal canto suo, il Ministro D’Alia, titolare della P.A., rincara la dose e, accogliendo la Biancofiore per spirito di servizio, la avvisa che nel suo Ministero si deve lavorare sodo, senza perdere tempo in chiacchiere e cazzeggiamenti.
Tutto ciò mi pare emblematico delle contraddizioni di questo pazzo governo, in cui convivono un senso di responsabilità, magari non sorretto da idee chiare e strategie ottimali, di una parte dell’esecutivo e il cazzeggiamento vagamente ricattatorio dell’altra parte. In questa prima settimana, molti membri del Governo si sono prodigati tra tour nel territorio e prese di posizione, con qualche gaffe, come quella di Zanonato sul nucleare, ma anche dimostrando sorprendente chiarezza di idee e carattere, come le due Ministre neofite Idem e Kyenge. Gli unici a non essere stati sulla ribalta politica sono stati proprio gli esponenti del Pdl; e non si può di certo dire che abbiano ministeri secondari: Interno, Riforme, Salute, Agricoltura! Parrebbe quasi che, più che amministrare, il loro compito sia di presidiare il governo, in nome e per conto del loro capo.