Lo studio di architetti newyorkese STPMJ ripropone dopo un anno l’opera site-specific vincitrice del concorso Folly: dopo il Socrates Sculpture Park di New York, il granaio invisibile riflette la Tahoe National Forest, in California.
Il principio è lo stesso: utilizzare i materiali e il paesaggio circostante per disegnare una scena nuova. Nascosto tra i boschi, il granaio è a forma di parallelogramma per eludere gli alberi fitti intorno ed è realizzato con pannelli di legno 2×4 metri rivestiti da una guaina su cui sono fissate lastre di specchi per riflettere il cielo, gli alberi e il paesaggio che lo circonda. L’unica caratteristica ben visibile della struttura sono le diverse aperture di varie dimensioni e profondità che connotano porte e finestre: il pezzo di legno incorniciato è collegato a una mole di legno trattata a pressione su un basamento di cemento che viene interrato. Questi “pieni e vuoti” sulla superficie riflettente accentuano le aperture prospettiche e creano l’illusione ottica che le aperture siano sospese nel boschetto.
Composta da montanti di legno e rivestimento, la struttura è stata realizzata utilizzando componenti prefabbricati per i pavimenti, le pareti e le aperture, che la rendono veloce e facile da montare. L’illusione provocata dall’opera offusca i confini tra il granaio e l’ambiente circostante: infatti, non appena la gente si allontana, comincia a riconoscere lentamente uno spazio riflettente tra gli alberi e intuisce la profondità del bosco e delle altre installazioni artistiche presenti sul sito. Allo stesso tempo, però, incoraggia l’interazione del pubblico, invitandolo ad avvicinarsi alle aperture per sfruttarle come cornici di visualizzazione, oppure come panchine per godersi l’equilibrio tra il naturale e l’artificiale.