Il grande cuore di Adriano Celentano. E vadano a fanculo i populisti che oggi gli danno addosso

Creato il 01 febbraio 2012 da Iannozzigiuseppe @iannozzi

Il grande cuore di Adriano Celentano

E vadano a fanculo i populisti che oggi gli danno addosso

Fa parte (anche) dello spettacolo creare delle polemiche ad arte. Ma se tutto ciò porterà dei soldi a chi ne ha realmente bisogno, ben venga, tanto più che né io né tu, amico mio carissimo, saremo mai in grado di mettere insieme 750 mila euro, 350 mila euro o anche meno, per poi darli in beneficienza.

I populisti del piffero, che adesso danno addosso ad Adriano Celentano assicurando ai boccaloni di tutte le razze e rogne che lui fa beneficienza coi soldi del canone Rai, questi vadano pure a tutti cagare, tutti insieme però perché si sa che chi caga da solo od è od è…

Io li conosco bene questi Don Abbondio dappoco, populisti per convenienza: non caverebbero un euro manco sotto tortura. Questi capponi sbatacchiati e mezzo morti non amano chi devolve il proprio compenso per delle cause umanitarie, ma però amano tanto tantissimo sbraitare in pubblico – e dove altro sennò? – che loro la beneficienza la fanno in silenzio. La fanno in silenzio eccome, gridando ai quattro venti che loro sono proprio migliori e i migliori dai tempi di Caino e Abele, perché non guarderanno Celentano né il festival di Sanremo; perché loro faranno di nascosto perché così richiede lo spirito cristiano; e quanto s’impegnano a sforzarsi la gola per dire tutte ‘ste demagogiche populistiche ipocrisie nel nome di Cristo, di Stalin, di Altan.

(iannozzi giuseppe)

E’ il direttore artistico del Festival, Giammarco Mazzi, che spiega come Adriano Celentano devolverà in beneficenza il suo compenso: “Se ne farà una di serata, percepirà 350 mila euro, se ne farà due prenderà 700 mila euro, se ne farà tre, quattro o tutte e cinque percepirà un compenso di 750 mila euro. E qui subentrano quelli che il cantante chiama ‘i magnifici 7′, i sette sindaci, perché fuori dal palazzo e vicini ai problemi reali della gente: si tratta di Pisapia, Tosi, Renzi, Alemanno, De Magistris, Emiliano e Zedda. A loro Celentano ha chiesto di indicargli famiglie ‘in stato di assoluta povertà’.

Nel caso in cui il compenso dovesse essere di 350 mila euro, 100 mila saranno destinati a un ospedale di Emergency in un’area di guerra e 250 mila a tredici famiglie. Nel caso dovesse partecipare a due serate, e quindi percepire un compenso di 700 mila euro, devolverà 200 mila euro a due ospedali di Emergency che stanno per chiudere e 500 mila euro a venticinque famiglie; se poi dovesse percepire 50 mila euro in più (oltre ai 700 mila), si potrà portare a ventisette il numero delle famiglie.

Alla fine, quando Celentano sarà a Sanremo, consegnerà a un notaio una busta con un documento che contiene i nomi delle famiglie e dei sindaci che le hanno indicate; la consegna del denaro sarà fatta dagli stessi sindaci in forma privata, ma alla presenza di una persona di fiducia che potrebbe essere Claudia Mori.

Il cantante si farà anche carico delle tasse da pagare sul denaro che darà in beneficenza. Alla fine per venire a Sanremo spenderà un sacco di soldi, ma darà anche un segnale forte che in questo momento è molto importante”.

L’associazione umanitaria fondata da Gino Strada ha poi rilasciato un comunicato: “Emergency è felice per l’intenzione dimostrata da Adriano Celentano di donare a Emergency e a famiglie in difficoltà il compenso per la sua partecipazione al festival di Sanremo. Lo ringraziamo per aver raccolto l’SOS che abbiamo lanciato: in questo momento abbiamo grande bisogno di sostegno, per poter portare avanti il lavoro di cura nei nostri ospedali nel mondo e negli ambulatorio che, in Italia, assistono sempre più persone, straniere e italiane”.

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