Il Grande Gatsby è un film bello. Molto bello. Ma che odio. Io odio questo film e non voglio sentirne parlare fino al prossimo anno quando saremo tutti nuovamente in fermento per i Golden Globe e la Notte degli Oscar, anche se il nuovo film di Baz Luhrmann è stato accolto freddamente dalla critica e sarà ampiamente snobbato da tutte le giurie dei premi cinematografici, tranne forse Leonardo DiCaprio che potrebbe ricevere l'ennesima nomination all'Oscar per poi rimanere a mani vuote perché si sa: all'Academy, per qualche oscuro motivo, sta sapientemente sulle balle.
"Mi state dicendo che Spiderman si è imbucato alla mia festa? Cacciatelo immediatamente da casa mia. E dalla città."
Estate 1922. Nick Carraway (Tobey Maguire) è un giovane agente di borsa con aspirazioni letterarie che affitta una piccola casa sulla costa settentrionale di Long Island, nel West Egg, circondata dalle sontuose e immense dimore dei ricchi. Dall'altra parte della baia abita sua cugina Daisy Buchanan (Carey Mulligan) moglie di Tom Buchanan (Joel Edgerton), ricco ereditiere nonché ex campione di polo. Il vicino di casa di Nick è il misterioso miliardario Jay Gatsby (Leonardo DiCaprio) che ogni fine settimana da delle feste esagerate e un giorno si vede recapitare un invito ad una di queste feste, dove l'alcol scorre a fiumi, la musica rimbomba nella testa, i dadi e le roulette sono instancabili, dove gente di ogni tipo - registi, gangster, governatori, politici, ereditiere, sportivi, festaioli, avidi, traditori, si imbuca senza invito e vive al massimo la notte, mentre lui, in mezzo al loro, ma sempre così distaccato, guarda, sorride, scherza, getta una battuta qui e là, passa come se fosse l'ultimo uomo sulla faccia della Terra: unico, puro, intatto e pieno di speranza, che fissa incantato la luce verde del molo della casa di Daisy, la donna che non ha mai smesso di amare e per cui ha fatto tutto quello che ha fatto. Nessuno sa chi sia Gatsby e in fondo a nessuno importa qualcosa di lui. Circolano strane voci sul suo conto, ma nessuna che corrisponde minimamente alla verità, quella di cui sarà testimone proprio Nick Carraway.
"Ah ok, ho capito. Non potrò più mettere piede nella casa di Gastby, va be... come devo andarmene dalla città?!"
Baz Luhrmann è un regista barocco, con uno stile unico, tutto quello che fa lo fa in maniera esagerata, quindi non poteva che dirigerlo lui un film tratto dal capolavoro di Francis Scott Fitzgerald che racconta, oltre a una struggente storia d'amore, l'apice degli anni dell'età dorata del jazz, un vero e acuto ritratto di quegli anni, un libro di una bellezza mozzafiato che quando venne pubblicato nel 1925 non fu capito, tranne dal grande poeta T. S. Eliot che lo elogiò (forse perché aveva captato le influenze che il suo poemetto, La Terra desolata, aveva avuto sul libro di Fitzgerald?) e non ebbe il successo che si meritava. Se Fitzgerald fosse vivo non so cosa penserebbe della pellicola di Luhrmann. Azzardo: le piacerebbe, anche se chiederebbe delucidazioni sulla musica rap utilizzata in alcune scene del film e inviterebbe molto volentieri per un thè la cantante di quel piccolo capolavoro che è Young and Beautiful - la malinconica Lana Del Rey.
"Era da un po' che volevo dirtelo, Carey. Come attrice sei una vera chiavica. E pure a letto non sei granché. Meno male che c'è Lana Del Rey."
La festa di Gatsby a cui è invitato Nick la prima volta è spettacolare, un ricco carnevale, in cui si riassume in un paio di minuti lo spirito di quegli anni: l'indifferenza l'uno verso l'altro. Le persone si divertivano assieme senza sapere neanche il nome di coloro che avevano davanti, parlavano di soldi e di futilità spacciandole per cultura sopraffina. E Gatsby da tutte queste feste con la speranza che ci venga anche Daisy. Daisy: un'oca stupida, insensibile, vuota come il guscio di un'ostrica, viziata e ancora stupida, una donna dalla sensibilità di una scarpa. Mentre Gastby è l'uomo solo, pieno di speranza, sognatore che vale più di tutta questa gente messa assieme, che ama come non mai, ahimé ahinoi, una ragazza incapace di riamarlo allo stesso modo e che non crede in fondo alla replica del passato, come crede fermamente invece Gatsby.
"Siamo quasi giunti alla fine. Quindi brindo a te e alla tua bellissima recensione."
Leonardo DiCaprio è splendido, credibile, bello, e da conferma di essere uno dei più grandi attori in circolazione. Tobey Maguire l'ho trovato un po' fuori posto, avevo timore che da un momento all'altro sparasse qualche ragnatela e si arrampicasse sull'Empire State Building (caro Baz all'epoca non c'era, fai più attenzione la prossima volta). Carey Mulligan è peggio di una purga per me, ma nel ruolo di Daisy, della stupida oca, non stonava affatto. Bravo Joel Edgerton, nel libro me lo sono immaginato quasi uguale. E una nota di merito gliela vogliamo dare a Francesco Pezzulli, il doppiatore ufficiale di DiCaprio? Assolutamente sì. Bravo Francesco. E bravo Baz che dopo quella minchiata cazzata schifezza colossale di Australia sei tornato in pista con un film bello. Molto bello. Ma che continuo a odiare.
Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia):
Titolo originale: The Great Gatsby Lingua originale: inglese Paese di produzione: Stati Uniti d'America, Australia Anno: 2013 Durata: 143 minuti Genere: drammatico, romantico Regia: Baz Luhrmann Soggetto: Francis Scott Fitzgerald Sceneggiatura: Baz Luhrmann, Craig Pearce Produttore: Baz Luhrmann, Lucy Fisher, Catherine Knapman, Catherine Martin, Douglas Wick Produttore esecutivo: Barrie M. Osborne Casa di produzione: Bazmark Films, Red Wagon Productions Distribuzione (Italia): Warner Bros. Fotografia: Simon Duggan Montaggio: Jason Ballantine, Jonathan Redmond, Matt Villa Musiche: Craig Armstrong Scenografia: Catherine Martin Costumi: Catherine Martin Trucco: Catherine Biggs, Diane Dusting, Matteo Silvi
Interpreti e personaggi:
Leonardo DiCaprio: Jay Gatsby Tobey Maguire: Nick Carraway Carey Mulligan: Daisy Buchanan Joel Edgerton: Tom Buchanan Isla Fisher: Myrtle Wilson Jason Clarke: George Wilson Elizabeth Debicki: Jordan Baker Callan McAuliffe: Jay Gatsby da giovane Adelaide Clemens: Catherine Amitabh Bachchan: Meyer Wolfsheim Jack Thompson: Walter Perkins Max Cullen: Owl Eyes
Doppiatori italiani:
Francesco Pezzulli: Jay Gatsby Marco Vivio: Nick Carraway Valentina Mari: Daisy Buchanan Simone Mori: Tom Buchanan Gabriella Borri: Myrtle Wilson Gianfranco Miranda: George Wilson Domitilla D'Amico: Jordan Baker Massimo Corvo: Meyer Wolfsheim
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