Magazine Cinema
Origine: USA
Anno: 2013
Durata: 130'
La trama (con parole mie): siamo agli inizi del novecento, in Kansas, ed il giovane illusionista Oz, donnaiolo incallito, bugiardo ed egoista è costretto alla fuga dal circo in cui lavora al termine dell'ennesima tresca. Nel corso della sua ritirata strategica, si ritrova catapultato in un reame incantato e magico dove scopre di essere atteso come un salvatore in base ad un'antica profezia: attratto dall'idea di diventare il sovrano incontrastato di un regno ricco e popolato di splendide streghe, Oz accetta di buon grado il suo nuovo ruolo, senza sapere che l'unica condizione per conquistare il bottino sarà quella di sconfiggere la pecora nera delle sue nuove conquiste femminili, che minaccia l'equilibrio dell'intero mondo.
Aiutato da una scimmia volante e da una bambolina di porcellana, scoperto l'inganno che si cela nel palazzo della Città di smeraldo, Oz si troverà ad interpretare più di quanto credesse il ruolo dell'eroe, sfruttando la sua abilità di ingannatore per portare a casa la vittoria e ritrovare la parte migliore della sua indole.
Devo ammettere che mi aspettavo certamente peggio, da Il grande e potente Oz.
Avevo letto in più di un blog di accostamenti agghiaccianti come quello con il terribile Alice in wonderland di Burton, uno degli abomini cinematografici peggiori degli ultimi anni, e le mie iniziali speranze di trovarmi di fronte ad un giocattolone d'intrattenimento tamarro al punto giusto erano precipitate nel più profondo dei recessi della mente, lasciando spazio al solo terrore, pur avendo a disposizione ingressi omaggio per la sala e, dunque, di fatto non rischiando nulla a livello di bilancio di casa Ford.
Dunque, come mai campeggiano in bella mostra le bottigliate, se di fatto il film non si è rivelato il disastro totale che mi aspettavo?
Principalmente perchè di rado mi è capitato di osservare un regista completamente schiacciato dalla produzione come è accaduto in questo caso a Sam Raimi, leggendario cineasta che nel corso degli anni ottanta fece la storia dell'horror con la saga de La casa: nonostante, infatti, alcune trovate decisamente azzeccate - gli splendidi titoli di testa - e personaggi particolarmente riusciti - su tutti la scimmia volante che fa da spalla al protagonista -, il povero Sam si è visto letteralmente travolgere da quelle che paiono essere le imposizioni standard che la Disney, in queste situazioni, scarica senza ritegno sulle spalle del regista di turno neanche fossero macigni, considerando l'opera finita come una grande, clamorosa, inarrestabile macchina da soldi e derivati che possano andare dai giocattoli alle attrazioni dei parchi sbattendosene bellamente della qualità che non sia quella dei colori caramellosi, del 3D e della logica del risultato.
Un vero peccato, perchè se da un lato troviamo delle idee forse non originali eppure molto interessanti - il ruolo da illusionista di Oz, che fa chiaramente riferimento alla potenza del mezzo cinematografico e quasi cita, con la sua apparizione nel corso della battaglia finale, l'omaggio alla settima arte che Tarantino regalò in Bastardi senza gloria -, dall'altro imperano un appiattimento clamoroso dei personaggi femminili - tutti ridotti a macchiette, nonchè recitati malissimo dalle tre attrici -, alcuni passaggi decisamente debitori - e non è certo una bella cosa - della già citata Alice burtoniana ed un generale approccio allo script assolutamente lontano da quelli che potrebbero essere standard "d'autore".
E' curioso quanto le major dall'incasso facile continuino a sottovalutare l'intelligenza del pubblico proponendo delle confezioni di lusso cui manca, di contro, lo spirito legato alla meraviglia che rese grandi - o se non altro cult - titoli figli degli anni ottanta - e anche precedenti - ancora oggi celebrati da ben più di una generazione di spettatori, e che Raimi cerca di far rivivere attraverso il progressivo riscoprirsi di Oz - un James Franco un pò troppo gigioneggiante, ma ugualmente funzionale - dovendo, però, preoccuparsi anche di lottare al contempo con una produzione che preferisce riuscire ad imbruttire Mila Kunis e sfoderare personaggi al limite del trash - il nano Knuck, assolutamente inutile - piuttosto che dedicare una maggiore attenzione a quello che Il grande e potenze Oz sarebbe potuto diventare se ci si fosse preoccupati meno delle leggi di mercato e più di portare sul grande schermo un titolo destinato ad essere ricordato come fu per l'originale Il mago di Oz - oggetto di culto ancora oggi - ed il suo seguito - il poco noto, sottovalutato e decisamente interessante Nel fantastico mondo di Oz, arricchito da venature di horror grottesco davvero ben riuscite -.
Resta senza dubbio una visione buona per tappare i buchi di una serata senza pretese e decisamente meno in grado di fare incazzare come fu per l'immondizia targata Burton ormai stracitata, eppure il sapore amaro dell'occasione sprecata finisce per non lasciare i palati fini o meno dell'audience come raramente è capitato quest'anno: considerate dunque di partire con poche speranze, e forse riuscirete a farvi bastare le poche idee interessanti che Raimi ha cercato - invano, malefica Disney - di regalare con questo suo lavoro, decisamente troppo lontano dalle sperimentazioni dei suoi esordi ma anche dall'eleganza del blockbuster d'autore - come i primi due Spider Man - per lasciare davvero il segno.
E vedere l'attore feticcio Bruce Campbell segregato ad una comparsata di poco conto nascosto sotto quintali di trucco è l'emblema di un'epoca di gioia e tripudio di panesalamismo come furono i gloriosi eighties che se ne va lasciando spazio ad un'altra, in cui il 3D e gli incassi a trecentosessanta gradi delle majors divengono la meridiana del "mezzo del futuro", e costringono anche autori di un certo spessore a compromessi che un tempo li avrebbero fatti inorridire.
Ma il fatto resta sempre quello: la meraviglia - e di materia, in questo caso, ce ne sarebbe stata - non dovrebbe avere prezzo.
MrFord
"Demons worry when the wizard is near
he turns tears into joy
everyone's happy when the wizard walks by
never talking
just keeps walking
spreading his magic."Black Sabbath - "The wizard" -
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