Il numero dovrebbe far riflettere un governo impegnato a ridare credibilità all’Italia mentre questo nuovo dramma squaderna l’immagine di un Paese disorganizzato, fatiscente, impietoso e disposto solo a recitare la farsesca atellana dello scaricabarile. Invece dall’esecutivo non giunge alcun segnale se una vuota e striminzita dichiarazione di Monti fatta a Monaco, visto che l’uomo è sempre in Germania da qualche tempo e ieri qualche dichiarazione di personaggi minori in appoggio alla protezione civile e a smentita di Alemanno. Persino il ministro dell’Interno si barcamena e scopre l’acqua calda dicendo che ci vuole un piano per Roma. Mi chiedo se al di là di questo prudente e infingardo posizionamento politico o del disperato tentativo di Alemanno di nascondere per l’ennesima volta la sua incapacità, qualcuno si stia impegnando in qualche modo a subentrare nell’emergenza ai sindaci incapaci o agli altrettanto incapaci gestori del trasporto pubblico, ferrovie in primis.
No, il ministro Cancellieri, invece di fare ciò che le compete si dedica a dichiarazioni contro l’articolo 18 con argomenti che sarebbero indecorosi anche per un barista: dice che gli italiani vogliono il posto fisso vicino mamma. L’aggiunta della mamma è probabilmente un diabolico espediente per mostrare che dopotutto anche il ministro dell’Interno ha un pensiero originale e per nascondere il fatto che la Cancellieri ha sempre avuto il posto fisso, che più fisso non si può. Del resto come commissario a Bologna la Cancellieri si è distinta per il licenziamento di precari dalla pubblica amministrazione e decurtazione del salario accessorio, aumento della tarsu del 5%, aumento delle tariffe dei servizi scolastici, privatizzazione dei nidi, diminuzione degli orari e riduzione del personale, oltre a tagli sull’assistenza agli anziani. Le piace licenziare e prendersi la licenza di dire sciocchezze.
Ma in somma l’emergenza freddo pare che non interessi proprio a nessuno se non per la squallida polemica o per rivendicare l’affaristica protezione civile di Bertolaso. Abbiamo così ancora una volta la prova palmare che questo governo se ne frega dell’Italia nel suo complesso e che è lì per affermare i capisaldi dell’ideologia liberista, per fare ciò che il finanzcapitalismo impone, attraverso l’Europa . Che poi effettivamente le cose funzionino o meno, che l’Italia possa dotarsi di strutture di base competitive ed efficaci è cosa del tutto secondaria ed affidata alla favola delle privatizzazioni che hanno già avuto un catastrofico risultato con le ferrovie. Ma vallo a dire a chi è campato una vita raccontando questa fiaba.
Il governo è telefonato e tutto ciò che non interessa a chi è all’altro capo non interessa nemmeno a lui. Anzi mi viene il sospetto che si stia operando per la svendita piuttosto che per il risanamento, con la complicità di una politica vuota e ancillare. Ma quando lo scopriremo sarà troppo tardi, per ora ci possiamo crogiolare in questo “grande freddo” dove le persone sono numeri, le speranze un vizio e dove si deve sacrificare solo a una necessità creata ad arte.