Magazine

Il Grande Gatsby – Recensione del film

Creato il 16 maggio 2013 da Moviestyle @federicochim

il grande gatsby 4

Opulenta bellezza. Questa è la chiave con cui Baz Luhrman ha deciso di portare in scena il lusso sfrenato descritto nel romanzo di F. Scott Fitzgerald nel Il Grande Gatsby. E’ proprio questa tragedia pop ad essere stata scelta per aprire il Festival di Cannes 2013 e il regista visionario aveva il compito, quasi impossibile, di riportare sullo schermo il più classico dei libri americani; Gatsby è il racconto di una rottambolesca estate nella New York degli anni ’20, una critica alla società del tempo, mai stata così attuale.

Il nostro narratore è Nick Carraway, un convincente Tobey Maguire, giovane aspirante scrittore, che ha posato la penna per inseguire il sogno americano, rincorrendo con poco talento e vocazione i soldi di Wall Street; Nick si è trasferito in città, in un piccolo cottage tra le ville dei nuovi ricchi, mentre al di la della baia si affaccia la dimora della cugina Daisy (Carey Mulligan) e del facoltoso, e spudoratamente  infedele, marito Tom (Joel Edgerton). La casa del protagonista confina con un lussuoso palazzo, che nella visione di Luhrman è un incrocio tra Hogwarts e il castello della Disney, in cui ogni sera vanno in scena le feste più sfrenate e kitsch che il proibizionismo americano ha mai contribuito a creare. Quello è il regno di Gatsby (Leonardo DiCaprio), misterioso padrone di casa: troppo ricco per essere vero, troppo famoso per essere reale e troppo sfuggente per essere conosciuto. Nessuno sa chi è questo signor Gatsby, un nuovo ricco apparso dal nulla, sul quale vengono raccontate le storie più assurde, ma di cui tutti approfittano della sfarzosa ospitalità. Anche Nick presto viene conquistato da quel sorriso “raro, di straordinaria speranza, capace di conquistare e ammaliare chiunque” e se durante questa descrizione c’è DiCaprio che ti fissa, non stenti a crederci.

il grande gatsby 3

Come i tutti i drammi che si rispettino, però, il segreto più grande che Gatsby custodisce è un malinconico amore per l’eterea Daisy, che per lui è rappresentata da un raggio di luce verde sfuggente, colmo di speranza, proveniente dalla casa di lei, che contempla ogni sera dal suo pontile. La speranza di Gatsby è quella di poter riconquistare una donna che non vede da cinque anni, dando così vita a quel sogno d’amore intorno al quale ha costruito tutta la sua estrosa esistenza. Confesso di non aver letto il libro, o almeno non l’ho finito, quindi mi sono trovata genuinamente coinvolta e affascinata dall’intricata trama.

Leonardo DiCaprio è un Gtasby affascinante quanto vulnerabile e proprio per questo non puoi fare altro che tifare per lui e la sua illusione d’amore. L’attore è molto credibile nei panni di un milionario diviso tra mistero ed insicurezze. Completamente in parte è Carey Mulligan negli eleganti panni di Daisy, una figlia del suo tempo e della sua educazione : frivola, superficiale, prigioniera di un matrimonio senza amore , che non ha il coraggio di lasciare e che vuole tutto e nel modo più semplice. La sfarzosa regia di Luhrman è impreziosita dalla grandiosa scenografia: dall’imponente parco giochi kitsch che è la casa di Gatsby, alla dimora regale di Tom e Daisy, che si contrappongono al grottesco Queens, dove abita la burrosa (ma neanche molto) amante di Tom (Isla Fisher), in cui padroneggia simbolicamente uno sguardo onnisciente. Perfetta la colonna sonora in cui si unisce il jazz con l’hip hop, Florence Welch e Lana Del Ray con Will.i.am. Unica pecca un inutile 3D che, come spesso accade, non da niente alla storia.

Vi è piaciuto Il Grande Gatsby? 

 


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :