Un bambino che cresce si trova a sperimentare non soltanto il mondo che lo circonda ma anche quello, spesso ben più misterioso e sconvolgente, che si agita dentro di sé.
Così come forniamo ai nostri piccoli libri con parole e immagini che contribuiscono allo sviluppo del linguaggio e quindi dei codici con cui interpretare la realtà, è bello immaginare di dotarli anche di una sorta di “vocabolario” per distinguere, comprendere e interpretare le emozioni.
Perché ogni bimbo comprenda la naturalità e l’universalità, ma anche la soggettività e l’importanza dei moti interiori, grandi o piccini che siano.
Perché non ne sia spaventato, perché impari a conoscerli per controllarli e gestirli, perché non se ne vergogni e li riconosca come parte di sé, perché sappia, fin da piccino, prendersi cura del suo “giardino emotivo” e, forte di questo allenamento, sviluppi sensibilità, rispetto e accoglienza anche verso le emozioni altrui.
Ben venga quindi “Il Grande Grosso Libro delle Emozioni” di Mary Hoffman e Ros Asquith, edito da Lo Stampatello, un bel tomone colorato e gaio che mi ha colpita al primo sguardo per freschezza, chiarezza e semplicità.
Un piccola enciclopedia formato bambino contenente una buona e significativa gamma di emozioni, spiegate con poche, incisive, calzanti e attente frasi e illustrata con disegni briosi, esplicativi e divertenti.
L’albo inquadra i diversi stati d’animo nel quotidiano del piccolo lettore, offrendogli codici di riferimento e strumenti di comprensione facili da recepire.
E’ semplice infatti per il bimbo rispecchiarsi nelle parole del libro, sentirsi visto, compreso a aiutato nella gestione dell’universo emotivo, anche là dove si fa più scuro e tumultuoso, come nei sentimenti di rabbia o gelosia. Talvolta il libro suggerisce metodi per trasformare stati negativi in positivi (come l’agitazione che può mutarsi in calma o lo spavento in tranquillità), altre volte semplicemente ridimensiona l’emozione chiarendo che tutti possono provarla e che, addirittura, esistono persone in grado di ignorarla o perfino di apprezzarla.
Si racconta così della rabbia, di come fa sentire e di come si può contenere, ma si accenna anche alla “rabbia giusta” quella che muove movimenti di protesta, rivendicazioni e indignazioni. Si parla della solitudine, che può far sentire alieno in mezzo alla folla ma che può essere affrontata andando incontro agli altri e pensando che tutti forse si sentono un po’ soli e hanno bisogno di compagnia.
Sempre in ogni caso l’approccio è costruttivo: ogni moto ha la sua ragione d’essere, può essere vissuto, ammansito, condiviso, domato.
Tutti provano emozioni ma ciascuno a modo suo, perciò il mondo interiore è universale e allo stesso tempo specialissimo e unico.
Ma soprattutto ciascuno è libero di amministrare questi piccoli o grandi tumulti come preferisce e come suggerisce la sua sensibilità, ben sapendo che condividere aiuta a gestire e soprattutto che ogni mondo interiore, proprio o altrui, merita comprensione e rispetto.
Ovviamente questo “succo” è reso in modo giocoso, assolutamente non didascalico e l’albo, nella sua impostazione, risulta allegro e vivace, un po’ fumetto, un po’ vignetta, piacevole da guardare anche semplicemente per le sue spassose illustrazioni.
Un simpatico gattone giallo e nero accompagna il lettore in ogni pagina, interpretando a suo modo, buffo e scanzonato, le varie emozioni e offrendo la sua variante felina in spiritose ballon.Molto stretto, equilibrato e calzante è il rapporto tra parte testuale ed immagini; queste ultime infatti, con vivacità ed acume, talvolta sottolineano altre sdrammatizzano le spiegazioni, in un gioco armonico e fluido che induce chi legge ad alternare sorrisi e momenti riflessivi.
Bella la varietà di volti, colori, tratti somatici, abbigliamenti, caratteristiche fisiche che le illustrazioni mostrano. A dare il senso di un’umanità variopinta e integrata, tutta unita da un comune sentire.
(età consigliata: dai 4 anni)
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